JOHANN SEBASTIAN PUNK "More lovely and more temperate"
(2014 )
Enrico Ruggeri lo ha scoperto e voluto sul palco del MEI di Faenza per festeggiare i propri trent’anni di carriera. Beatrice Antolini, appena ha ascoltato il suo progetto, ha deciso di affiancare Daniele Calandra (SRI Productions) per la sua prima assoluta produzione esecutiva. Si chiama Johann Sebastian Punk: ha poco più di vent’anni, cova piani catastrofici, e ha dichiarato guerra alla spontaneità. E' un eroe decadente, intenzionato a riportare un’immagine dionisiaca di bellezza laddove questa è stata sostituita da un grigio e sordido provincialismo. Lunedì 14 aprile è uscito il suo debut album "More Lovely And More Temperate". "More Lovely And More Temperate" costituisce un’enorme presa in giro dell’arte, e di ciò che è diventata. Al suo interno convivono glam-rock e shoegaze, bossa nova e AOR, baroque pop e surf-punk, clavicembali e sintetizzatori, ritornelli orecchiabili e tempeste rumoristiche. Johann Sebastian Punk è l’interprete della fine della musica, della morte dei generi musicali, è un saltimbanco, un burattino intenzionato a riportare un’immagine universale di bellezza laddove questa è stata sostituita da un grigio e sordido provincialismo. “More Lovely and More Temperate” è un disco in cui si celebra l’artificio e si condanna la sincerità espressiva. Un lavoro fieramente arrogante e incoerente, e per questo motivo risulta puro, profondo, futurista.