STEBY "Troppo rumore"
(2013 )
Pop. Definizione quanto mai generica e ben poco esaustiva. Pop è semplicemente ciò che è popolare, adatto alle grandi masse, e di conseguenza definire un prodotto musicale "pop" equivale spesso a sminuirlo, quasi a definirlo "buono per tutte le bocche, comprese le peggiori". Non è questo il caso di Stefania Bianconi da Latina, in arte Steby, classe 1986, che in questo suo primo lavoro mette letteralmente in fila una serie di perle: 12, per la precisione, vale a dire l'esatto numero dei brani contenuti in "Troppo rumore". Dodici canzoni variegate e compiute (in realtà più "pop-rock" che semplicemente pop), a definire un'artista che, per quanto nuova nel mercato musicale tricolore, possiede già il piglio della veterana, per personalità, forza e talento vocale, ed ancor più per l'apparente spensieratezza con cui affronta questa sua opera prima. Di rado un artista ha mostrato in passato una tale spigliatezza al primo passo del proprio percorso discografico. Probabilmente perché, in verità, nonostante si tratti di un'opera prima, "Troppo rumore" arriva a compimento di un percorso musicale cominciato quasi 20 anni fa, sfruttando un esordio quantomai anticipato, in quanto avvenuto a soli 9 anni nel mondo della danza ed a 13 in quello prettamente musicale. E in quest'ultimo percorso le tappe importanti sono state molteplici, passando da Castrocaro a Sanremo Giovani, comprendendo soprattutto le vittorie nei contest "Cantando sotto le stelle" e ''Una voce per la canzone nel mondo''. Un disco d'esordio, insomma, che d'esordio è fino a un certo punto. Ma dal momento che il successo di un album, o di un singolo brano, arriva non certo in base al curriculum dell'artista in questione ma solo grazie alla bontà o meno della proposta, la domanda importante è un'altra: nell'attuale marasma discografico tricolore, nel quale per poter emergere l'unica strada percorribile parrebbe essere quella dei talent show, ci sarà spazio per Steby e le sue 12 perle? Difficile dirlo: certo è che, se la risposta fosse positiva, la musica italiana ne guadagnerebbe, e non stiamo assolutamente esagerando. Episodi come "Re dei girasoli", "Sabato sera è qui", "Briciole di noi", la title track "Troppo rumore" e soprattutto la splendida "Inequivocabilmente" meritano airplay importanti e considerazione da parte delle charts. Sarebbe un peccato non fosse così. (Andrea Rossi)