FLYZONE "Hard day's morning"
(2012 )
I Flyzone nascono grazie alle intuizioni e alla forte spinta creativa del chitarrista Danilo Garcia Di Meo, che nell’autunno del 2009 cercava elementi per dare corpo a quelle idee che fino a quel momento erano impresse solo nei nastri di un piccolo registratore del suo garage. Così in una sala prove di Monterotondo, a pochi chilometri da Roma, quattro ragazzi iniziano a far sentire i colpi di cassa in un’officina sonora che, come nelle migliori speranze, incrementerà di giorno in giorno la propria mole di lavoro. La band, nata come InOut per devozione del chitarrista al celebre film ''Arancia Meccanica'', dovrà scombussolare più di una volta la propria line-up per dare seguito alle fluide movenze del proprio suono in continua evoluzione fino a raggiungere la compattezza sperata, quel suono magnificente che sarà “un ottimo punto di partenza” come spiegherà lo stesso Danilo. L’album di debutto, registrato in estate 2011 nei JGR studios di Jurij Gianluca Ricotti (Roma), vede alla batteria Danesh Chillura (registrata al Memphis Studio – Roma) da cui la band si separerà poco dopo. Durante le registrazioni la band decide di cambiare nome in Flyzone: “cercavamo un nome che fosse sveglio nel guardare all’attualità e in quel periodo la guerra in Libia volgeva al termine, sui giornali e telegiornali si parlava continuamente della NO-FLY-ZONE, la zona di NON attacco aereo. La nostra caratteristica nel suono quanto nei testi è l’irriverenza, e in questo non possiamo permetterci limiti: non conosciamo zone di non attacco. Vogliamo e possiamo muoverci in ogni direzione” [Gerry Italia, bassista]. L’album vede la luce il 12 febbraio 2012 col titolo di ''HARD DAY’S MORNING''. E’ già insito in questo titolo il tema del faticoso ma necessario risveglio/riscatto, associato all’immagine di copertina che volge lo sguardo alla città mentre una donna in bianco e nero risolve il suo suicidio “platonico” in una rinascita floreale. “I nostri testi descrivono scene e situazioni perlopiù quotidiane. Ma la quotidianità è tutto quello che ci succede mentre perseguiamo i nostri obiettivi e la metropoli nella sua grandezza e nei suoi dettagli rappresenta esattamente tutto, è il mostro finale da sconfiggere e la lotta è diluita in ogni giorno della nostra vita” [Giovanni Iurisci, cantante e chitarrista].