M.F.S.B. (MOTHER, FATHER, SISTER & BROTHER)  "Love is the message"
   (1973 )

La musica black ha cambiato indirizzo. Detroit non è più l'unica capitale della soul music. Anzi, mentre accusa il passare del tempo dopo dieci anni di supremazia indiscussa (la Motown è il simbolo del black power musicale degli anni sessanta), la città di Philadelphia diventa leader, affiancata in parte da Los Angeles. Per opera di due produttori quali Gamble e Huff, questa città diventa la punta più avanzata della musica erede del rhytm'n'blues. Come tutte le "capitali" che si rispettino, Philadelphia ha il suo inno ed a comporlo ed inciderlo è un gruppo, o meglio un'orchestra, di eccezionale bravura, quella del M.F.S.B ovvero Mother, Father, Sister & Brothers. Un'orchestra nata in sala d'incisione che comprende musicisti, interpreti ed arrangiatori di notevole valore artistico. Praticamente sono gli stessi che accompagnano nelle esecuzioni tutti i maggiori interpreti del Philly Sound, vale a dire Harold Melvin & The Blue Notes, le Three Degrees, Billy Paul e gli O'Jays. Tanto per fare dei nomi a caso. Una super formazione, insomma. Il primo LP del M.F.S.B esce negli Usa alla fine del 1973 e raggiunge di botto i primissimi posti miscelando, con estrema classe, la fusion, il jazz, la Disco e il soul. Da questo LP decidono di estrapolare la bomba T.S.O.P. (THE SOUND OF PHILADELPHIA), che nell'afosa estate italiana 1974 piena di novità ai vertici delle classifiche diventa uno degli inni. Tra l'altro viene utilizzata come sigla iniziale del Festivalbar. Inutile dire che anche l'album, LOVE IS THE MESSAGE sarà richiestissimo e ballatissimo in tutte le discoteche italiane. (Christian Calabrese)