THE ROYAL SOUTHERN BROTHERHOOD  "The Royal Southern Brotherhood"
   (2012 )

Prima ancora che tocchino una nota, i Royal Southern Brotherhood hanno già attirato l’attenzione del pubblico. Nel sud degli Stati Uniti, dove la musica è religione, sovrastano tutti con il loro rock’n’roll: dal Mississippi al Maryland, semplicemente menzionando il cast di The Allman e Neville Brothers viene gettato un incantesimo, le conversazioni si spengono, le bottiglie di birra vengono sollevate in aria in segno di salute e cala il silenzio. Non sono solo una semplice band, ma sono il meglio, con un line-up che comprende I famosi Cyril Neville e Devon Allman, irrompono con grandi aspettative che non possono deludere. L’albero genealogico è promettente ma questa nuova band si basa sul talento. Non riguarda la storia della musica rock ma riguarda le scene musicali contemporanee. Ora come ora tutti i commenti e mormorii riguardano questo loro album di debutto prodotto con Jim Gaines in Louisiana, ma torniamo indietro nel tempo, all’estate del 2010 nel caldo soffocante di New Orleans, la città che ha tenuto a battesimo gli Allman al The Warehouse ed ha fatto da sfondo all’unione tra Cyril, Devon e Mike Zito. Parlando dell’idea di formare una nuova band di blues-rock, iniziano a suonare nell’appartato studio di Garden District dove la chimica è troppo forte per poter essere negata. Un primo accenno al potenziale progetto arriva dalle demo e da una raffica di video inviati su YouTube ma il loro ufficiale debutto arriva a settembre al New Orleans’ Rock ‘N’ Bowl. Un southern rock, ma non come lo conosciamo noi, un crescendo di armonie e duri riffs di chitarra si intracciano con I famigliari stili infuocati dal rock. La reazione del pubblico dice tutto: The Royal Southern Brotherhood irrompono sulle scene musicali rock con una grande forza. Il line-up ha talento da vendere: il già famoso Cyril Neville, poeta, filosofo, eccellente percussionista e, forse, l’ultimo grande cantante soul del Sud degli Stati Uniti, all’età di 63 anni è all’ultimo capitolo della sua carriera che inizia nel 1970 con il debutto da solista con il singolo “Gossip” e la presenza nella funk band del fratello d’arte, The Meters, che è già al primo posto nelle classifiche del ‘69 con l’immortale hit “Cissy Strut”. Percussionista e voce di classici album incluso ''Cabbage Alley'' del ’72 e ''Fire On The Bayou'' del ’75, viene incitato da Mick Jagger a lavorare sulla voce, dopo averlo sentito cantare con The Meters all’apertura del loro concerto per lo Stadium tour del ’75. Figura fondamentale per la crescita dei Neville Brothers, crea un alchimia con Bob Dylan, Bono e Willie Nelson, leader della sua band Tribe 13 vanta anche delle apparizioni televisive al Jimmy Kimmel Live! e Treme della HBO. È solo un assaggio del suo curriculum che è appena accennato. Analoga la carriera di Devon Allman. Fratello di Gregg Allman, a 36 anni ha il rock‘n’roll nel DNA, ma decide di intraprendere la sua carriera da solo. Cresciuto lontano del fratello, rifiutandosi di approfittare del suo celeberrimo cognome, le sue influenze toccano tutti dai The Beatles ai KISS, mentre la sua prima band percorre una grande varietà musicale di stile piuttosto che seguire la scia degli Allman. Nel 1999, diventato leader dei Honeytribe, i cui album lo introducono come un impavido chitarrista della nuova generazione, non può più negare la sua eridità musicale e cade tra le braccia del blues-rock, uno stile che richiama le sue influenze focali, da Carlos Santana allo zio Duane Allman, mentre si prepara a creare il proprio stile. Negli ultimi sette anni Devon ha tracciato la sua ascesa alla vecchia scuola, in tour in ben 14 continenti, esibendosi ogni notte in un luogo diverso fa cadere i fans sotto il suo incantesimo: quando Devon occupa il palco, sia con Honeytribe o con il padre e the Allmans, i fans sono strabiliati da questo chitarrista che può essere morbido, selvaggio o sismico allo stesso tempo, ma è proprio con i The Royal Southern Brotherhood che lo sentirete suonare al massimo delle sue capacità. Non molti chitarristi possono stare al passo con lui, uno di questi è Mike Zito: l’asso del blues con un grande orecchio per la melodia e lo stile tendenzialmente rock. Nominato nel 2011 come “Best Blues Rock” per il Blues Music Foundation e vincitore nel 2010 con il brano” Pearl River” (scritto con Cyril Neville), come “Song Of The Year” per i Blues Music Award, come i compagni e “rivali” Devon e Mike, provienienti dal circuito di St. Louis, ha una storia alle sue spalle, e mentre continua la sua ascesa – basta ascoltare l’album ''Greyhound'' (nominato nel 2011) - capiamo perchè The Royal Southern Brotherhood lo hanno voluto con loro con l’anima che scorre attraverso le sue dita. Ma come dice Cyril, “it’s all about making “a good gumbo”, and that’s where God’s own rhythm section comes in”. Quello che dà alla band il suo groove sono il bassista Charlie Wooton e il batterista Yonrico Scott: due grandi nomi nel mondo musicale, con il basso di Charlie che irrompe sulle scene con i Woods Brothers e Yonrico che colpisce per luminari quali Derek Trucks Band, Gregg Allman and the Allman Brothers Cinque stellari musicisti riuniti per formare un’unica band! Si dice che il rock‘n’roll sia morto, ma ci si sbaglia. Proprio ad oggi, nel 2012, c’è qualcosa nell’aria, qualcosa che i The Royal Southern Brotherhood stanno delinenando con il loro nuovo sound blues-rock e il talento della musica del Sud degli Stati Uniti che irrompe sulle scene mondiali. Il Sud è nuovamente in fermento pronto per un altra corsa.