STEFANO ROSSI CRESPI  "Vola via"
   (2005 )

Senza nulla togliere alle nuove tendenze della musica d'autore italiana (le ballate elettroniche di Tiziano Ferro, oppure il rock nervoso e lirico dei Baustelle, o ancora la rabbia ritmata di Fabri Fibra), a volte viene voglia di musica d'autore "di una volta". Di quella musica "da cantautore" (etichetta forse imprecisa ma che, comunque, rende l'idea) che ci ha accompagnato dai '70 in poi, e che (fortunatamente) spesso ci accompagna ancora. Inutile fare nomi: da De Gregori o Venditti in poi, gli altri aggiungeteli voi. Stefano Rossi Crespi cade "a fagiolo" in quelle occasioni, quando si ha voglia di pensare, di farsi accarezzare da note sicure, forse (a volte) non ricercatissime ma comunque suadenti, rasserenanti. Il suo lavoro richiama alla mente quelle note, quelle parole, dei grandi cantautori, attualizzate, rese potabili per le orecchie dei nostri giorni. L'unico limite, se vogliamo, di Rossi Crespi, è il non palesare in queste canzoni un'estensione vocale fuori dalla norma: ma è inutile ricordare come personaggi ben più famosi di lui, dell'area dalla quale proviene (De Gregori, Guccini, lo stesso Vasco, solo per citarne alcuni) venivano tacciati degli stessi limiti. Fortunatamente chi ascolta con attenzione una nuova proposta, solo inizialmente si lascia sviare da vocalizzi d'alta scuola: nel lungo periodo, vincono le note e le parole, quelle vere, che rimangono nelle orecchie e soprattutto nell'anima. Ormai 15 anni fa, all’inizio degli anni novanta, il nostro comincia a scrivere canzoni e ad esibirsi in pubblico (voce, chitarra e armonica) al Folk Studio di Roma del grande talent scout Giancarlo Cesaroni, che prima gli dà spazio la domenica pomeriggio, dedicata ai giovani, e poi, valutate le qualità nella scrittura delle liriche e la sensibilità musicale, lo promuove alla programmazione serale. Il palco del Folk Studio (come per tantissimi affermati cantautori) è il trampolino che lo porta a tenere concerti in luoghi di prestigio della Capitale, come il Teatro Olimpico, e a partecipare a numerose rassegne musicali, che gli conferiscono una discreta notorietà in ambito locale. Il riconoscimento a livello nazionale avviene nel 1995, quando la sua composizione "Non Varcare", proposta in trio con Pino Marino e Danila Massimi, sotto il nome PiSteDaPi, vince il Premio Città di Recanati. Successivamente, nel 1999, con i brani "La Città" e "Il Comico", entrambe contenute in questo cd, vince l’Edizione del Premio Pavanello di Trento. Tra le svariate collaborazioni susseguenti, da segnalare quelle con Edoardo De Angelis, Pino Marino, Alessio Bonomo e Luigi Lopez. Dall’incontro con l’etichetta "Tempi Moderni" e con Fabrizio Fornaci, che ha collaborato alla composizione delle musiche e curato, con ottimi risultati, la produzione artistica e gli arrangiamenti, nasce questo suo primo cd "Vola Via", dove confluiscono tutte le sue influenze musicali. Discorso a parte meritano gli strumentisti coinvolti nel progetto, tutti esperti e bravissimi: Riccardo Fassi (che ha all'attivo collaborazioni con Steve Grossman, Oliver Lake, Billy Cobham, Massimo Urbani, Marvin "Smitty" Smith), Alessandro Cercato (Pierangelo Bertoli, Rossana Casale, Cristiano De André, Grazia Di Michele, Xicrò), Fabrizio Guarino (Ron, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Don Backy), Danilo Cherni (Antonello Venditti, Mia Martini, Fluido Rosa), Claudio Fonte (Domenico Modugno, Rita Pavone, Little Tony) e Stefano Cantarano (Lee Konitz, George Garzone, Mick Goodrick). Questo lavoro ha inoltre ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte dell’IMAIE (Istituto per la Tutela dei Diritti degli Artisti Interpreti Esecutori). Un bel disco, per chi ha voglia di non mettere il cervello in naftalina. (Andrea Rossi)