MAMA.IN.INCA  "Lenzuola in disordine"
   (2008 )

Alla seconda prova i Mama.In.Inca escono con il loro nuovo progetto in undici tracce dal titolo "Lenzuola in disordine", prodotto artisticamente dallo stesso trio padovano con la supervisione di Gigi Battistini e Manu Fusaroli (Premio PIMI 2008). Si lascia indirizzare dai ricordi, quelli dei film, quelli delle poesie lette, dei quadri immaginati o vissuti, tutto adoperato alle irruenze in chitarra e voce ed alle dialettiche sovrapposte tra sospensioni, stasi, equilibri ed energiche impulsività. Le atmosfere sono quelle care al rock alternativo, per fare alcuni nomi Afterhours, Marlene Kuntz o Verdena, il tutto concesso volentieri e con accortezza alle immediatezze del pop. Le promesse sono tangibili: catturano l'attenzione e ti rimangono in testa le dinamiche di "La moda della moda", o le malinconie amare di "Stasi", che a tratti respirano quelle scritture incisive care alle scritture del giovane Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica). C'è inoltre quell'attenzione al particolare che rende merito alle riuscite atmosfere, tra scelte in sintesi e d'impatto sonoro che non si perdono però in ricercati manierismi, vedi le parti in violino e violoncello di "Mimì", le intro fumose tra batteria e tromba di "9mm", la poetica decadente di "Ma Bohème" o i saluti in bianco e nero di "Resina". Se l'E.p. "Le Rose e le spine" aveva aperto le porte, "Lenzuola in disordine" sicuramente si farà strada. (Sara Bracco)