BEATRICE ANTOLINI  "A due"
   (2008 )

Sin dalle sue origini, la vicenda sonora di Beatrice Antolini non era passata inosservata. Basta fare un piccolo passo indietro, a soli due anni fa, e al riuscito esordio con "Big Saloon". Eravamo nel 2006 e le sue coordinate indie-pop guardavano oltre, iniziando a collezionare quegli ottimi risultati che sapevano di buona promessa. Quello che accade ora con "A due" è un'introspettiva presa di coscienza sonora, il tutto dopo una serie di preziose collaborazioni, da Marco Fasolo (dei Jennifer Gentle) fino alle partecipazioni come ospite ai lavori di Baustelle e Bugo, fino alle musicate scritture dello spettacolo "Favolosa Principessa" con Silvia Roncaglia. Una scelta voluta, dettata da una maturata consapevolezza dei propri mezzi compositivi: Beatrice scrive, arrangia e suona attraverso una propria personale chiave di lettura e d'interpretazione. Abbandona per un attimo quel pop multicolor caro al disco precedente, per concentrarsi sulle ombre sottili, meditate ed equilibrate ("Morbidalga"). Dialogano con il ritmo la new wave di "Funky Show" o le intro jazz di "A new room for a quiet life", che sanno farsi sdrammatizzare da un'abbozzata danza latina. Ci sono poi i sussurrati delay a lume di candela di "Clear my eyes", o le arpeggiate di "Secret cassette" che si fanno consigliare da preziose sincerità. Non si dimenticano le nuance anni '50, l'indie-rock e gli intelligenti e deliziosi arrangiamenti. Intimista, eclettica, moderata o all'avanguardia, Beatrice gestisce le proprie attitudini con suggestione e sfrenata bellezza. (Sara Bracco)