LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA  "Canzoni da spiaggia deturpata"
   (2008 )

L'incontro del cantante-chitarrista Vasco Brondi insieme con l'intramontabile Giorgio Canali (ex C.S.I. e ora Rossofuoco) alle chitarre elettriche (e non solo) ha dato vita ad un progetto interessantissimo che ha preso forma in "Canzoni da spiaggia deturpata", primo disco di rara, malinconica ed elettrica intensità. Il particolare stile del cantautore ferrarese, fatto di parole crudamente poetiche e frettolosamente riversate a mo' di flusso di coscienza, ben s'innesta con le frequenti distorsioni della voce stessa e della seconda chitarra. Il risultato è un'atmosfera underground e nostalgica, quasi trasognata, che si percepisce sin dall'inizio con il crescendo di "Lacrimogeni" in un calcolato e attenuato delirio. "Per combattere l'acne", uno dei pezzi migliori, è anch'esso costruito su di un dolce giro di chitarra classica e giocato sul cambiamento di intensità della voce ed echi di chitarra elettrica. Più ritmati e possenti nelle loro sfuriate elettriche sono invece i toni di "Sere feriali", spezzati dalla lenta malinconia della successiva "Stagnola", in cui spiccano le lancinanti note della chitarra di Giorgio Canali, note che si risentono con maggiore intensità nella splendida "Piromani", che racchiude lo sfogo più forte ed emozionante dell'intero disco. "La lotta armata al bar" e "La gigantesca scritta coop" (un'altra delle canzoni migliori) raccontano confusamente di materialità e nostalgia in modo soffuso e arrabbiato allo stesso tempo, e i suoni annebbiati lasciano intuire un tenue o perduto sentimento di speranza, che esplode ancor più violentemente in "Fare i camerieri". Commoventi e sporchi anche gli ultimi due pezzi, "Produzioni seriali di cieli stellati" e "Nei garage a Milano nord", che si conclude con uno sconsolato omaggio a Rino Gaetano. In definitiva "Canzoni da spiaggia deturpata" è un disco di lenta ed elettrica poesia, una nuova e delicata frontiera della canzone d'autore. (Federico Pozzoni)