ORGANICA  "Avida/Mente"
   (2008 )

Sembra rifiorito, all’interno del panorama musicale “underground” italiano, un certo interesse nei confronti delle produzioni più genuinamente rock. Ma se da una parte le contaminazioni e influenze elettroniche si rivelano sempre più inevitabili - la scia di gruppi come i Subsonica è molto duratura – dall’altra diversi artisti ricercano un sound “a presa diretta”, ruvido nei momenti di maggiore tensione, morbido nella ballate (che è un po’ la filosofia musicale di Vasco Rossi, il padre spirituale del rock made in Italy). L’ultimo album degli Organica, band emergente nata nel 2003, ripercorre l’immaginario di rock band “classiche” come i Litfiba, autori di una musica energetica, non certo “limpida” e “pulita”, ma sicuramente di impatto immediato. Gli Organica affidano l’esecuzione delle canzoni ad una sezione ritmica di tutto rispetto; si rivelano bravi strumentisti, sicuramente “scafati” per essere una band emergente, anche se non inedita in quanto a (piccole) apparizioni televisive/promozionali. L’album contiene il singolo “Come una serpe”, orecchiabile e “stradaiolo”; ma del resto la maggior parte dei brani ricerca l’anthem, la melodia decisa e potente, anche se la voce del cantante Alessandro Pisacano (anche chitarrista) non ha forse ancora trovato un’identità ben precisa, risultando un po’ “tirata” in alcuni passaggi canori, ma soprattutto poco duttile ai cambiamenti di atmosfera e ritmo. Il brano “Petali di rose”, che chiude il disco, è forse l’unico pezzo “acustico” in senso stretto; la tendenza della band è quella di ricalcare il genere della “power ballad”, tipica di molti gruppi metal “in momento di intimismo”. L’album nel complesso si rivela molto interessante, molto maturo nelle esecuzioni – sono certo che gli Organica si trovino ancor più a loro agio nella dimensione live - forse ancora “in via di sviluppo” per la scrittura dei brani e dei testi, di buona qualità ma non estremamente fluidi. E’ un gruppo che ha un’aria fresca e buone potenzialità; si deve tuttavia dare il tempo al tempo, sperando che, con il supporto di una buona promozione (la band ha già goduto di diversi passaggi radiofonici), si faccia strada all’interno di un orizzonte musicale, quello italiano, legato ancora per tradizione a generi meno “alternativi”. (Alberto Gola)