SANDRA  "Close to seven"
   (1992 )

La bomba Enigma era scoppiata e questo portò, per luce riflessa, nuovo interesse nella figura di Sandra, che di quel progetto era moglie, madre, corista, varie ed eventuali. Tanto che, gli adepti, al primo ascolto di MCMXC pensarono "sembra un disco strumentale di Sandra": per questo, quando sul mercato tornò lei in persona, la curiosità c'era. E questo disco, a differenza del precedente "Paintings in yellow", venne moderatamente promosso anche in Italia; certo, era difficile capire cosa il pubblico si aspettasse da una ex eroina della dance adolescenziale che aveva modificato tanto, ma non tutto, del suo stile, e forse il continuo sbilanciamento tra aspettative e reale prodotto la portò, per chi non la conosceva bene, ai margini del successo. Meno dance e più pop radiofonico, con "Don't be aggressive" a fare da apripista, qualche buona ballata ritmata ("Mirrored in your eyes", in primis, ma anche "Steady me") oltre a qualche lento forse un po' troppo noioso ("Seal it forever"), altra roba discretamente pompata ("I need love", le cose che le venivano meglio) e una "Shadows" che era già uscita, 15 anni prima, nel disco d'esordio del maritino. Qualche traccia di Enigma c'era, sparsa qua e là, come alcune frasi sussurrate in francese riprese dal "Mea culpa" enigmatico, ma si poteva tranquillamente ascoltare senza dover, a tutti i costi, spiegare ai neofiti di cosa si trattasse. Ma era pop continentale, in un periodo in cui tutto arrivava, inesorabilmente, dall'America, fosse hip hop, fosse rap, fosse grunge: lei era meravigliosamente fuori moda, ma chi poteva accusarla di ciò? (Enrico Faggiano)