INTERPRETI VARI  "Punk 77-07"
   (2007 )

Il punk. Chi, almeno una volta, non si è riempito la bocca con queste 4, scarne lettere? Scarno come la parola stessa che lo contraddistingue, il punk ha chiaramente ed inequivocabilmente segnato non solo un'epoca ma l'intera storia della musica. Non è questo ne' il luogo ne' il momento per rievocare quegli anni fantastici, ne' per tenere dotte lezioni di storia su ciò che il punk ha rappresentato ed ha mutato nella storia, non solo musicale, dell'ultimo secolo. Lasciamo queste dissertazioni ad altri, probabilmente più pronti e preparati del sottoscritto a tenere conferenze. E', invece, giunto il momento, questo sì, di rendere il giusto omaggio all'ondata punk, a 30 anni dal suo nascere. E, in questo caso, è davvero notevole l'idea della Self e della Tre Accordi Records di produrre un album nel quale sono band italiane a rileggere la storia del punk ed a portare il proprio, rispettoso, omaggio. L'album in questione contiene infatti 23 cover di brani classici, scelti dal repertorio di numi tutelari del genere come Ramones, Sex Pistols, Damned, Clash, Buzzcocks, Sham 69 e tanti altri, eseguite però dalle più rappresentative band italiane del circuito alternativo. Il tutto con, allegato, un libretto di ben 32 pagine che, oltre alla presentazione degli artisti partecipanti, contiene tre interventi firmati da Federico Guglielmi, Marco Philopat e Stefano Gilardino. Un'idea vincente, ed assolutamente accattivante, soprattutto grazie alla resa che queste cover hanno: ogni band ha infatti scelto di restare più o meno fedele agli originale apportando però, sempre, in ogni caso, qualcosa di proprio alla cover interpretata. Bravi tutti i gruppi, davvero, e non per mania di plauso generale: tutte le band hanno realmente prodotto una cover di grande valore, senza stravolgere l'originale e, soprattutto, senza "stravolgersi" minimamente, senza cioè dimenticare, neanche per un secondo, chi sono e da dove vengono questi gruppi italiani che si sono approcciati alle storiche canzoni originali. Plauso particolare per i Klaxon e per la loro "Garageland" (capolavoro dei Clash) e per i Prozac+ e la loro ottima rilettura live di "What Do I Get?" degli stralunati Buzzcocks. Difficile immaginare un tributo migliore di questo, davvero. Siamo sicuri che gli interpreti originali sapranno apprezzare. (Andrea Rossi)