MADSWORD  "Evolution"
   (1996 )

I Madsword sono senza ombra di dubbio un buon esempio da citare quando si parla di seminare tanto e raccogliere poco. Infatti, nonostante la buona qualità dei dischi prodotti (ottimo il successivo "The Global Village"!), il loro non è quasi mai stato citato come uno dei nomi di punta del panorama prog metal nazionale, inspiegabilmente secondo me. I Madsword vengono dagli anni '80, e sono diversi i demotape prodotti nella seconda metà degli anni '80 / primi anni '90... qualche titolo: "The Guitar In Rock", l'apprezzato "Now Or Never", "Mad-promo '91". Non possiedo le cassette in questione e mi affido alla memoria di qualche recensione letta all'epoca per dire che il genere proposto dai nostri era comunque legato all'heavy metal più tradizionale. Possiedo invece la compilation dell'Underground Symphony uscita nel 1994 e lì i Madsword vi compaiono con l'ottima "My Living City", heavy metal abbastanza articolato, a tratti veloce e tutto sommato classico. Questo pezzo dovrebbe essere stato tratto dal "Mad-promo '91", se non erro. Nel 1992 però la scena metal fu scossa dall'esplosione del fenomeno Dream Theater; tanti furono i gruppi che rimasero stregati dalle composizioni dei 5 statunitensi e dal loro modo "libero" di comporre... e i Madsword furono tra questi. "Evolution" si compone di 5 brani; due superano gli 8 minuti di durata, uno addirittura i dieci! Il quinto pezzo è una cover "sparata" di "The Ytse Jam", tratta - manco a dirlo - dall'esordio dei Dream Theater "When Dream And Day Unite". Il disco è registrato in Slovenia e la produzione risulta decisamente buona. Il suono della chitarra è potente e anche il basso si distingue perfettamente. La copertina è curiosa e atipica per un gruppo metal (ma non solo...!!!) in quanto ritrae l'artista Damiano Corradi con sullo sfondo una sua opera intitolata "The world". "Tsushima" è il brano iniziale e mette subito in evidenza le qualità tecniche dei musicisti. Ottima la sezione ritmica formata da Walter Pod alla batteria e Simon Rosani al basso, bravo anche nelle rifiniture melodiche. Il testo parla del declino di una ipotetica città del futuro, "Tsushima" appunto. Il brano è molto frammentato, ha una struttura tutt'altro che lineare ma riesce tutto sommato ad essere scorrevole. Molto buono l'operato di Gianni Guerra, che si occupa delle chitarre e delle parti di tastiera programmate. "Evolution", la canzone, prosegue nello stesso stile della precedente. Stacchi duri e precisi, chitarre pesanti e arpeggi... insomma, i Madsword si sentono fortemente liberi nel comporre i loro pezzi e danno ampio sfoggio delle proprie capacità tecnico/compositive. Riferimenti precisi è difficile trovarne. Si sente che hanno ascoltato i Dream Theater e altri gruppi del genere, ma non si percepisce assolutamente la voglia di imitazione. Inoltre c'è da dire che i quattro (completa la line-up il discreto cantante Dante Zanelli) non fanno niente per rendere minimamente accessibile o accattivante la loro proposta, tipo mettere un ritornello orecchiabile o partiture facilmente memorizzabili. Il loro è un vero e proprio labirinto sonoro, e per uscirne è necessario dedicarvi la giusta attenzione. "Through The Sky" ha un inizio tastieristico molto d'atmosfera, ma si indurisce poco dopo. Molto belle le parti di chitarra solista in questo brano. Sono mille i riff diversi, come nei brani precedenti del resto. Eppure il tutto funziona e non risulta stancante. A mio avviso sono le parti vocali a risultare un po' meno incisive del resto, soprattutto quando la musica si fa più dura. Il cantante è abbastanza dotato, ma secondo me le melodie e le linee vocali potevano essere curate un po' di più. "Digital Trick" conferma le impressioni dei brani precendenti. Quando un giro sta per finire... beh, non sai mai cosa ne seguirà e dopo decine di attenti ascolti spesso ti accorgi anche di qualcosa "che prima non c'era" (è questa una delle cose belle del prog)!!! Chiude la citata cover di "The Ytse Jam", eseguita con buona perizia e capacità di rielaborazione (non è presente la tastiera). A mio avviso una rilettura inutile, ma tant'è. Qui si chiude "Evolution", buon lavoro dei Madsword che nel 1996 facevano capolino nel già saturo panorama del prog metal mondiale. Secondo me avevano ottime capacità, e hanno avuto occasione anche di dimostrarcelo in seguito. Questo è comunque un lavoro valido, che ben poco aveva da invidiare a tanti esordi dell'epoca. Una cosa va detta: i Madsword suonavano prog-metal, e non metal melodico con qualche tastiera e qualche dissonanza o un paio di tempi dispari. Sul termine prog metal si potrebbe disquisire a lungo. Che significa "prog"? "Progredire", "non avere riferimenti o schemi precostituiti", "copiare gruppi che per definizione sono definiti progressive" (..sic!) ecc. ecc.??? Beh, sarebbe una discussione troppo lunga... Sappiate comunque che io sono tra quelli che pensano che il termine prog-metal è (stato) usato troppo spesso e a sproposito. Bene, non nel caso dei Madsword. (Massimiliano Dionigi 'Shapelesszine')