GABRIELLA PASCALE  "Costa Ovest"
   (2007 )

Per parlare di Gabriella Pascale è assolutamente impossibile non partire da quel fenomeno, incredibile ed indimenticabile, che fu la stagione della "Vesuwave", la nuova ondata napoletana rock/new wave degli anni '80, della quale la Pascale fu assoluta protagonista con i Walhalla, gruppo storico della scena napoletana, con il quale, tra l’altro, vinse "Sanremo Rock" nel 1987. Parliamo, quindi, di 20 anni fa. Esaurita nel '91 l’esperienza con i Walhalla, Gabriella ha iniziato un'attività solista estremamente variegata, che solo ora approda alla canzone napoletana, dopo aver viaggiato compiutamente tra musica d'autore, corali, «canciones» latine e quant'altro. E si tratta, questa di "Costa Ovest", di una canzone napoletana estremamente particolare, con riuscite commistioni con il jazz acustico, con la canzone d'autore, con la musica west coast, sino ad arrivare agli Style Council, dei quali Gabriella riprende "Woman's song" trasformandola in "Ninna nanna". Un cd acustico, ispirato, nel quale le suddette e variegate influenze si fondono splendidamente: grazie alla bravura (ed al mestiere) della Pascale e dei suoi collaboratori, tutto è straordinariamente compatto ed uniforme, come se gli Style Council, il maestro Di Giacomo e la musica latina fossero assimilabili ed interpretabili senza alcun scossone. Ne esce, quindi, un viaggio totalmente atemporale nella canzone napoletana, con classici di Russo e Di Giacomo (come "Napulitanata") fusi alla perfezione con Almamegretta ("Fatmah"), 24 Grana ("1799", in cui il cui leader Francesco Di Bella collabora compiutamente al disco) e la canzone d’autore ("So’ stanco" di Alan Wurzburger). Il cd è praticamente prodotto in famiglia: la produzione ed anche parte del lavoro di scrittura sono infatti divisi da Gabriella col fratello Ninni ed Ettore Sciarra, anche loro ex Walhalla. Ne esce, però, che, nonostante questa "intelaiatura", «Costa Ovest» sia totalmente agli antipodi dei Walhalla, del suono Vesuwave, che fu esterofilo ed anche antinapoletano per antonomasia. Ma, insieme, di quel suono è naturale prosecuzione. Un po' come la chiusura di un ipotetico cerchio, aperto oltre 20 anni fa ed arrivato ora a compimento. Con classe, e con tanto, tanto amore. (Andrea Rossi)