ZEPHIRO  "Immagina un giorno"
   (2006 )

Gruppo romano, gli Zephiro sono l'ennesima rock band tricolore all'esordio. Beh, non dovete intendere "l'ennesima" come "una delle tante": questa è un'ottima rock band. Senza cedere a facili tentazioni metal, e mantenendo contemporaneamente sia il proprio robusto rock che l'adesione per nulla fuorviante ai classici stilemi della musica italiana, questi ragazzi hanno messo a segno un progetto vincente, e soprattutto innovativo. In questo è stata senza dubbio utile la grande esperienza live che il quartetto ha maturato negli anni. Gli anni, sì, perché il gruppo ha ormai 5 anni di vita e di musica insieme, e quindi si può ben dire che questo loro primo disco "vero" sia stato lungamente programmato, digerito e, solo a questo punto, dato in pasto al pubblico. Il progetto risale infatti all’agosto del 2002, e nasce da Claudio Todesco (chitarra) e Giacomo Citro (basso): alla batteria, dopo qualche traversia, si appropria delle pelli Alessandro Inoltri, e dopo una lunga alternanza di cantanti (tra cui Tiziana Figliuzzi, la prima vocalist), gli Zephiro trovano nel giugno 2003 Emanuele Mancini, con il quale il progetto si può definire effettivamente avviato. Nel 2004 è quindi il momento del primo demo ("Radiazioni ultraviolette", la cui title track è presente pure in questo nuovo album), seguito da un live nel 2005 (che contiene anche "Lontano da un luogo lontano", apertura di questo nuovo disco e sulla quale è incentrato il primo videoclip della band, allegato a questo cd) e dal "Promo 2006" che sfocia, finalmente, in questo "Immagina un giorno". L'impatto è decisamente buono, non ci sono cedimenti negli oltre 40' di buona musica che i 4 ragazzi propongono, con punte di assoluto valore sia musicali ("Insieme" e "Chiuso a chiave" sono state le nostre preferite) che anche testuali, con alcuni passaggi pregnanti e sinteticamente esaustivi ("Prego un Dio che non abusa del perdono come cura, purificami dalle cose che non ho voluto dire mai...", da "Forte e fragile"). Promozione senza dubbi, quindi, per gli Zephiro. Con l'unico, solito dubbio: riusciranno ad emergere tra le centinaia di gruppi che quotidianamente cercano la luce? Se ce la faranno, sarà davvero meritato. (Andrea Rossi)