FAS "In silenzio"
(2007 )
Un singolo può essere fuorviante. Figuriamoci poi se composto da 1 solo brano. Detto questo, i Fas promettono bene, anzi benissimo. Dispiace non potersi sbilanciare maggiormente, perché come detto la pochezza (solo in termini quantitativi) della proposta non permette voli pindarici, ma se il trend (ribadito, entro brevissimo, da un lavoro più composito) dovesse essere di questo livello, siamo davanti a qualcosa di importante. 'In silenzio' è un brano potente ma allo stesso tempo orecchiabile, ben scritto sia musicalmente che dal punto di vista testuale. La cosa che pare saltare agli occhi è l'assoluta novità, nel panorama italiano (se, badate bene, cantato in italiano), di una proposta così. Dovendo per forza indicare qualche paragone d'oltreoceano, si possono citare (non a sproposito) i Blink 182, o ancor di più i Green Day, ma c'è anche talmente tanta, tanta Italia (finalmente nel senso buono della parola) in queste note, che, come detto, non si azzeccano e non si possono azzeccare paragoni calzanti, modelli ai quali rifarsi. Se così davvero fosse, teniamoli d'occhio, questi Fas, perché potrebbero rappresentare qualcosa d'importante, una svolta energica alle italiche note. Sempre che, come detto, questo singolo brano sia davvero rappresentativo. Ma questo, l'abbiamo già detto, lo sapremo solo quando, tra un nonnulla, a questo singolo seguirà finalmente un album. I Fas ruotano intorno alla carismatica figura di Cesare Rascel (figlio del grande Renato), il quale, forse proprio per non essere identificato solo come "il figlio di Renato Rascel", qualche anno fa prende e se ne va negli States, a Boston, dove studia e consegue il diploma in composizione al 'Berklee College of Music'. Roba seria, insomma. Là, è ovvio, Cesare non è un figlio d'arte, è solo un giovane che vuole imparare. E lo fa, benissimo. Di ritorno in Italia, nasce quindi il progetto Fas. E siamo ad oggi. Ma c'è da giurarci che ci sarà anche un domani. (Andrea Rossi)