T. GOWDY  "Trill scan"
   (2025 )

Il seguito dell’acclamato Miracles del 2022 è Trill Scan, uscito per Constellation Records, un disco nel quale T. Gowdy continua nel suo percorso di mescolare musica corale di provenienza medievale con la techno sperimentale con la quale da sempre flirta. È anche il suo primo album che contiene parti cantate.

Con il progetto Trill Scan T. Gowdy alza di nuovo la propria asticella: dopo l’eccellente Miracles dà alla luce un lavoro centrato e raffinato dove luminose aperture melodiche si innestano in reticolati geometrici claustrofobici e spesso ostili. Si innestano su arazzi pezzi corali e passaggi in cui una voce solitaria si staglia, sorretti dal liuto di Gowdy, tutti elementi che contribuiscono alla creazione di una sonorità strana e disorientante che cavalca atmosfere gotiche e barocche insieme.

Gli undici pezzi di Trill Scan sembrano provenire, infatti, da un’altra epoca e da un altro mondo: tempi lontani e cavallereschi rivivono in un orizzonte che potrebbe, però, anche rappresentare un futuro di rinascita, di luce, di pace. Il buio di “Courante” si apre improvvisamente a squarci di luce tuonanti e ariosi, la sperimentazione magmatica di “Blest Age!” è metamorfica e appiccicosa, gli episodi intitolati “Anonymous” si rincorrono misteriosi e spinosi, gli echi ramificati di “Pentaarc” ammaliano e ipnotizzano, le macchie levigate di “Strewn” rapiscono e imprigionano. Tutto, nel disco, pare essere molto coerente con la visione che l’autore voleva avesse.

Con Trill Scan Gowdy crea un esplosivo cerchio di fuoco e di calore che sembra non arrivare mai a una vera conclusione. È nella ripetizione con toni, ritmi e sonorità differenti che il suo incedere martellante conquista e spaventa al medesimo tempo. In poco più di quaranta minuti, Gowdy è riuscito ad affrescare un panorama di sensazioni e di rimandi fitto e profondo, rendendo anche questo album di qualità altissima. (Samuele Conficoni)