JAM REPUBLIC  "Drink me"
   (2025 )

Molto simpatica l'idea, associata al colorato artwork di copertina, di identificare ogni brano in scaletta con un drink o cocktail.

Si tratta del disco d'esordio dei romagnoli Jam Republic, gruppo di giovanissimi quanto talentuosi musicisti che, formatisi dapprima come quintetto, hanno poi trovato in sette la loro quadra.

Si erano già fatti notare dal vivo nel 2023 sul palco del MEI di Faenza, ed ora pubblicano questo "Drink Me" dove otto tracce originali hanno ognuna un titolo "da bere".

Il loro suono è molto curato e senz'altro più maturo di quanto si potrebbe immaginare in relazione alla loro età ed alla relativamente ancora pur breve carriera. Le loro composizioni sono frutto di un lavoro corale e "democratico", come richiamato dal loro nome, e si collocano in un genere fusion con al suo interno connotazioni jazz e funk.

Suonare in sette e dare spazio e respiro armonico a tutti gli strumenti senza squilibri è già indice di notevole tecnica ed affiatamento, ed il giovane combo dimostra di farlo in modo eccellente, ora mettendo in rilievo i fiati, dando spazio ad assoli di chitarra e tastiere, il tutto sostenuto da una sezione ritmica di basso e batteria a dir poco formidabile, in grado di avere un forte drive passando con fluidità da tempi pari a tempi dispari.

Noto il titolo della ottava traccia, "Milky Way", a mio parere molto rappresentativa della cifra stilistica del gruppo, con piano e sax in evidenza e con un espressivo solo di chitarra elettrica; è anche però il titolo di un celebre brano dei Weather Report, leggendario gruppo fusion che assieme agli Steps Ahead detiene, a mio parere, i vertici dell'eccellenza in detto genere musicale.

E' una citazione voluta? Beh... se lo fosse non sarebbe fuori luogo, perché i Jam Republic hanno un potenziale che può arrivare ad altissimo livello.

Il brano più funkeggiante, "High Spritz", sesto in scaletta, assieme al secondo "Jam Tonic", sono due chicche da non perdere. Le prime battute di quest'ultima traccia mi ricordano in qualche modo l'incipit di "Young Americans" di Bowie ed ho fatto un piccolo salto sulla sedia...!

Il disco si beve e non va di traverso... Voto 7 e 1/2. (Roberto Celi)