ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI  "Discover II"
   (2025 )

Ascoltare un album di cover è come guardare delle foto attraverso un filtro. Le immagini cambiano leggermente ma il soggetto e l’essenza rimangono uguali.

E’ la seconda volta che Zucchero Fornaciari propone al suo pubblico un’esperienza simile. Sono tredici i brani rivisitati: alcuni molto noti e altri un po’ meno. Canzoni che spaziano in epoche e generi molto diversi, ma che il cantante emiliano ricolloca tutti al presente adoperando la sua chiave blues.

Gli autori a cui ha preso in prestito le canzoni sono: gli U2, Ivan Graziani, Bob Dylan, i Killers, Christopher Cross, Adele, Toquinho, Eddie Vedder, i Chinatown e tanti altri. Decisamente poco omogenea come scelta. Sei i brani in lingua italiana: i primi due, “Amor che vedi il sole” e “Una come te”, non sono stati tradotti dal testo originale, ma piuttosto riscritti usando le assonanze delle parole.

E ancora troviamo “Rapsodia” e “Se non mi vuoi”, il primo steso da Zucchero per la figlia Irene e il secondo cantato in tandem con la corista camerunense Oma Jali. Infine “Agnese” e la splendida “Acquarello” di Antonio Pecci Filho, in arte Toquinho. Continuando si nota che le ritmiche non sono state stravolte in maniera eccessiva, lasciando ai brani una loro autenticità.

Complessivamente tutto l’album è molto riflessivo e anche molto calmo. I brani scelti, non per niente, sono accumunati per il loro stile, quasi ma non sempre, slow time. Ritorna la collaborazione con Paul Young con “I See a Darkness”, che ci riporta indietro nel tempo. Insomma: grandi canzoni, grandi autori, grande interprete.

E, per dirla tutta, il brano che maggiormente spicca è la bellissima “Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)” di Marvin Gaye: opera splendida, da riscoprire, pregna di significati sociali e musicali, ripresa da diversi artisti tra cui Joe Cocker. Ora tocca aspettare il Tour mondiale “Overdose D’amore” che vedrà Zucchero Fornaciari impegnato in una quantità di date decisamente importante. (Andrea Allegra)