MONTECENERI  "Due"
   (2025 )

I saggi non sbagliano mica e, quando narrano che “non tutti i mali vengono per nuocere”, come non dargli ragione se il terribile lockdown vissuto ha fatto sì che si formassero nuove interessanti bands?

Oggi parleremo dei meneghini Monteceneri, ma chissà quante ancora ce ne sfuggono per giocoforza... Credo un bel po' ma, intanto, è bene vivere appieno quanto di buono mi viene fornito dalle orecchie all’ascolto del loro e.p. a 4 tracce “Due”.

Mi rammarico solo di una cosa: sarebbe stata un’ottima idea se il combo lombardo avesse incluso anche i 3 precedenti singoli del 2021 “Evo”, “Heinweh” e “Plan O”, in quanto il pubblico avrebbe avuto tra le mani un lavoro più corposo per un gradimento ancor più lungo. Rammarico a parte, la loro visione di creare musica sul filo della fanta-distopia è qualcosa da lodare senza titubanze, poi se il risultato finale piace, tanto meglio.

Il pokerino ideativo parte dalla soffiante e onirica “Call the world”, il cui vento iniziale porta le sembianze dell’intro Pinkfloydiano di “One of these days” ma, nel relativo sviluppo dello spartito, ci si avventura in meravigliosi escursioni sospensive, però non sempre è cosi perché già “Paul’s Holy hands” porta folate esplosive e rigeneranti, come se il loro sound attecchisse nel benessere spirituale, similarmente alla terapia delle frequenze.

Cari Signori miei, qui si raggiungono emozioni senza bisogno di parole ma, semplicemente, con la sola poderosa magia della musica. Geniali nel virare con “Palm hero” in terreni oriental-dark che non immagineresti mai e poi mai ed invece, in soli 5 anni di militanza, i Monteceneri ti sorprendono con rotte originali, come fossero partorite da Big incalliti.

Ed anche se a metà traccia inseriscono un breve, quanto mai declamatorio spoken-word, non infastidisce minimamente: la musica si riappropria della sua splendida dimensione di viaggio, per condurci fino all’eterea “Psknss”, capace di disseminare evocazioni immaginifiche con sorgenti sonore cristalline.

Risultato globale di “Due”? Vi aspettano circa 33 minuti d’ipnosi disarmante, vissuti senza il timore di rimanere imbrigliati in atmosfere capziose e fuorvianti. Come dite? Per ottenere il massimo dai Monteceneri quante volte vanno ascoltati? Almeno “Due” e ancora due finché non diventano dispari... (Max Casali)