ASIA  "Live at The Cambridge Rock Festival, Cambridge, UK, 9 August 2009"
   (2025 )

Dodici brani, un Bignami di un'ora e un quarto scarsa.

Dodici apostoli dal passato progressive-rock (ma le etichette qui servono poco, occorre abbandonarsi al flusso istintivo della musica) per raccontarci, per l'ennesima volta visto il profluvio di live, l'epopea del supergruppo Asia, forse l'ultimo della storia, quando fatta la tara dei fronzoli promozionali e delle aspettative c'è una realtà incontrovertibile a sostanziare il dna, ossia quando ancora si sapeva suonare conquistando le vette del successo con virtuosa competenza e cantare senza artifici.

Onore al merito e alla carriera per un disco che fotografa il concerto dell'agosto 2009 al Cambridge Rock Festival, voto 8 e mezzo. Si inizia con la superhit "Heat of the moment", autentico cavallo di battaglia, come la "Fanfare" tratta dal repertorio di Aaron Copland, marchio di fabbrica degli Emerson Lake and Palmer di cui gli Asia furono una costola (per le malelingue un loro rimaneggiamento commerciale).

Energia e lirismo promanano da ogni singolo bit di una raccolta che andrebbe resa virale nel cervello di quanti si limitano a osannare fenomeni, loro sì, irrimediabilmente del passato come i presunti zombies circolati a Sanremo. Eppure la storia ci ha consegnato, tra fine settanta e primi Ottanta, questi cocktail di eccellenze strumentali e compositive (gli esempi si sprecano, dalla Band ai Traveling Wilburys) come appunto gli Asia, che sfidano le mode del momento con una musica che è insieme orgogliosamente datata e oltre i confini del tempo.

Giusto quindi ricordarli e inquadrarli storicamente, e soprattutto goderseli con un impianto audio decente che, non occorre mai smettere di ricordarlo, fa la differenza nel poter valorizzare un brano nella sua effettiva natura. (Lorenzo Morandotti)