PAOLO ENRICO ARCHETTI MAESTRI "Amorabilia"
(2025 )
Il fondatore e cantante degli Yo Yo Mundi, storica formazione folk definita “selvatica” da Paolo Conte, arriva al suo esordio solista con “Amorabilia”, uscito per l'etichetta Nota. Raccoglie idee custodite nel cassetto, che la stessa band ha consigliato a Maestri di pubblicare a nome proprio. In effetti, lungo i testi delle canzoni si sente una visione personale ben definita, un certo sguardo felice, incantato dalla natura e dalla vita, osservando le “costellazioni di fili d'erba” e la fauna che popola “Il cigno e la rosa”.
Gli arrangiamenti delle canzoni sono acustici e ricchi; archi, pianoforte, chitarra acustica, fiati. Particolare “La bimba che sognava Maradona”, accompagnata da soli ottoni: tromba, trombone, tuba. I riferimenti per Archetti Maestri sono chiari e a volte li cita, come in “Iaio e Fausto”, dove nel dialogo tra le due persone del titolo, uno ricorda la canzone degli “zingari felici”, che chiaramente è quella di Claudio Lolli.
Batteria e chitarra elettrica (pulita) si accendono nell'allegra “L'estate in piscina”, dove scopriamo la passione per... accarezzare i sassi: “Sul fondo di questa vasca, come un sasso levigato da accarezzare nella tasca”. La fisarmonica arriva in “Stelle nere”, dove sembra per un attimo arrivare una leggera malinconia, con queste stelle “abbandonate dalla luna”. Non è tutto rose e fiori, tra le parole compare anche il sangue ed una “Baionetta”; ma anche le visioni più tristi sono raccontate con un senso di serena accettazione, di quello che è.
“L'ennesima canzone sul tempo – Amorabilia” canta della quarta dimensione, il tempo appunto; se per il fisico Rovelli è un'illusione, l'autore si limita a notare che “rallenta il battito dell'abisso”, ma inclina anche i pianeti e “la corsa muta delle antilopi”. “I cani sognano di noi” è la canzone in apertura al disco, che pone lo sguardo all'altezza del migliore amico dell'uomo: “Abbiamo mille stelle nelle pozzanghere del cuore e cento lune da abbaiare”. La chiusura invece è affidata a “La canzone delle distanze”, con un desiderio d'amore tra due persone lontane: “E le distanze poi decidono per noi”.
Ma la canzone (e forse un po' tutta la musica di Maestri, anche nelle intenzioni degli Yo Yo Mundi) si propone come rimedio a questa distanza: “Il canto si distende e diventa un ponte”. Queste parole nel cassetto sono ricordi d'amore, per l'appunto “Amorabilia”, che mostrano l'esigenza di Paolo Enrico Archetti Maestri di spandere calore ed esprimere la propria dolcezza. (Gilberto Ongaro)