PVRS "Solstice"
(2025 )
Ho ascoltato il nuovo dei belgi PVRS, dal titolo ''Solstice'', del quale leggo nel flyer di accompagnamento che la band offre: “Unendo elementi di doom metal con un tocco contemporaneo, i PVRS sono pronti a ridefinire il genere con il loro suono unico”.
Effettivamente il suono sembra orientarsi leggermente verso gli esordi del nu metal, negli anni '90 del secolo scorso, come anche le atmosfere di synth, a completamento del tono della band, usufruiscono di quanto esplorato da Trent Reznor, sempre a partire da quegli anni.
Quindi ne nasce un connubio originale che porta questo duo al di fuori dei tradizionali cliché del doom metal, seppur la graniticità di cui si fanno portatori lasci pochi dubbi sul generico incasellamento della band nel panorama musicale.
In particolare il brano di apertura ''Shadows'' sembra una prova della voce, e gli arrangiamenti di piano sullo sfondo sono proprio quelli che svoltano il brano. ''Ablaze'' presenta ancora una voce graffiante che dà prova di forza, con un arrangiamento di violini che apre il brano, effetti ambiente per la voce, accordature abbassate, accompagnate da ritmiche dilatate e martellanti.
''Echoes'' propone delay alla voce, arpeggio di chitarra con un leggero gain abbinato a passaggi di synth a rimarcarne le toniche delle armonie, mentre ''God'' presenta molto Reznor di fondo ad aprire questo brano. ''Tomorrow'' forse è l'episodio più radiofonico, purtuttavia i Pvrs vanno considerati una band destinata ad amanti del genere: sono granitici, senza esitazioni, martellanti, ma al di là dell’uso di basi e macchinazioni synth, decidono di non offrire un diversivo dal loro essere. Non offrono molti appigli a neofiti.
Tutto questo, in realtà, fino al minuto 1:34 di ''Tomorrow'', dove arriva l’apertura che non t’aspetti, con un bel basso e morbide atmosfere ambient ad accarezzare la disperata voce, e via via sull’onda della dinamica del brano, la batteria ricuce sul genere quanto la digressione personale della band aveva offerto.
''To dust'' è un “andare a capo”. Effettivamente, i Pvrs sono qualcosa di nuovo nel panorama doom metal. (Johan De Pergy)