LIMITE ACQUE SICURE "Un'altra mano di carte"
(2025 )
Secondo lavoro per i Limite Acque Sicure, “Un'Altra Mano Di Carte” conferma la loro essenza progressive. Uscito per Minotauro Records, l'album del sestetto ferrarese affronta come temi i massimi sistemi, sorretti dalla metafora di un metafisico gioco di carte, che sembra predestinare le vite degli esseri umani, che a volte possono reagire seguendo l'esempio prometeico.
La musica come da buon copione prog è massimalista, con strutture dilatate, fasi di assolo di chitarra e tastiera, e racconti in punta di voce, quella di Andrea Chendi, che nei falsetti ricorda l'approccio di Aldo Tagliapietra ne Le Orme. E poi c'è un altro elemento tipico del genere, i tempi dispari. La parte cantata di “Joker” è in 15/8, e più avanti c'è una sezione in 7/8, prima di arrivare in un paradiso per tastieristi in 6/8, fra clavicembalo e synth.
I flauti di pan aprono “Il racconto di Juan della sua Terra”, chiaramente ambientata in Sud America, in una “terra di conquista” dove i colonizzatori portarono una “civiltà fatta di sangue e violenza” e “finto amore e carità”. “Natale 1914”, già il titolo ricorda la famosissima tregua tra soldati nemici, e infatti il testo fa delle domande rivolte ai signori della guerra: “Ma quale onore, quale libertà (…) per voi ricchezza (…) a noi il sacrificio e povertà”.
“Non Il Bergerac” è un altro brano che potrei definire keyboard – leaded, dove ha molto spazio il tastierista Antonello Giovannelli. Dopo l'assolo di chitarra di Luca Trabanelli, il brano finisce con una fisarmonica che ci porta in un'atmosfera da festa popolare, con tanto di vociare che ricorda la fine di “Creuza de mä” di De André. La voce della flautista e arpista Ambra Bianchi, finora presente in piccoli interventi e in cori, in “Chita” diventa la protagonista, fino a un esaltante assolo vocale sopra la batteria, verso la fine del brano.
Un poderoso organo Hammond apre il brano di chiusura, “Storie Perdute”, che è il manifesto poetico dell'album, e forse anche della band, che vuole portare “testimonianze di altre realtà”: “Ognuno porta una storia in sé, un po' di sogni, bugie e realtà, io le raccolgo e porto con me”. Per chi ama il progressive rock che non fa compromessi a mode più recenti, i Limite Acque Sicure sono per l'appunto un porto sicuro. (Gilberto Ongaro)