QOHELET "Il cantico dei cantici"
(2025 )
Opera seconda per i Qohelet. Dopo il primo album dall’omonimo titolo, infatti, il duo propone “Il Cantico dei cantici”. Assolutamente originale come progetto: “la voce cantante e narrante” di Gianni Venturi si impegna a decantare il suddetto libro della bibbia ebraica e cristiana nella traduzione del poeta Guido Ceronetti.
Il compito musicale vede invece impegnati Alessandro Serravalle alla chitarra insieme al fratello Giampietro che cura le sequenze ritmiche ed a Emiliano Vernizzi al sossofono. Tutto questo sembra voglia essere un estratto di un’opera teatrale dove l’ascoltatore si immerge grazie alle note e armonie, per assurdo quasi onomatopeiche, che ricreano ambientazioni lontane nel tempo, ma dall’aspetto emotivo assolutamente presente.
Non ci si imbatte solitamente in un disco del genere, proprio per la volontà degli autori che sembrano voler andare oltre l’aspetto sonoro dell’opera. La musica infatti non pretende mai, durante tutto l’album, di avere un ruolo portante. I brani, o meglio i poemi, non hanno un’impostazione melodica e ritmica nel senso canonico del termine.
Ed è anche impossibile collocare quest’album in un genere musicale preciso. Come quando ci si approccia alla musica lirica, anche in questo caso è consigliato tenere a portata di mano il testo del Cantico, perché le parole e la storia, seppur egregiamente recitate, possono avere bisogno di una rilettura. (Andrea Allegra)