THE NEW MOURNING "Songs of confusion"
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Bella soddisfazione ascoltare un disco del quale non poter prevedere con assoluta certezza in quale direzione si spingerà. Ad ogni traccia un piccolo brivido, una minuscola gioia ben riposta, alimentata da idee in movimento, fluide ed allettanti.
Su etichetta Noise Appeal Records, le otto nuove tracce di “Songs of Confusion” vedono il ritorno del quartetto austriaco The New Mourning, creatura del vulcanico e poliedrico Thomas Pronai, a due anni e mezzo da “When The Light Fades”, scintillante debutto che declinava, infido ed incalzante, l’immarcescibile verbo kraut-rock.
Seguendo le medesime coordinate che ammantavano l’esordio di una frastornante, sibillina bellezza, composizioni ondivaghe ed inafferrabili prendono forma in un milieu ibrido, ancora segnato da accenti motorik, ma contaminato da echi art-rock e da contorsioni repentine e inattese: rimembranze di Low e Opal introducono “Steal My Smile”, squadrato abbrivio alt-folk in minore virato psych, prologo ai sei minuti à la For Carnation di “L.I.C.”, con linea di basso sinuosa, canto tra il sussurrato ed il nevrotico, figure svagate di chitarra e disturbi di fondo a disegnare scenari suggestivi.
Sono indicazioni di massima, perché il tragitto riserva sorprese ad ogni curva, dal pigro rallentamento, soave e bucolico, di “Ease The Pain” (quasi i DIIV al rallentatore) alla marcia sostenuta di “Fight”, con riff ficcante ed un nervoso, irrequieto crescendo.
Lo sfuggente strumentale “Meaningful Jam” funge da cesura e prepara il finale, che, neanche a dirlo, spiazza di nuovo, abbassando i giri e pennellando un trittico sornione, attendista, subdolo: il passo indolente di una “Suit You” à la Girls, il rallentamento notturno di “Meaningful Song”, con lunga ed avvolgente coda noisy, la chiusura morbida di “Night Of Green”, carezzevole suggello ad un album intrigante e flessuoso dalle mille sfaccettate espressioni, ricco di sfumature, risorse, atout. (Manuel Maverna)