ANTONIO MC FLY MORELLI  "By the night"
   (2025 )

A13, direzione Bologna, l'Alfa scorre sull'asfalto a notte fonda. Arrivando nei pressi di Ferrara, vedo sulla sinistra in lontananza una schiera di grattacieli luminosissimi, in mezzo al buio. Non è la prima volta che li vedo, e non capisco mai se sia una zona industriale o il centro della città. A me piace pensare che sia una mini Tokyo, una visione che mi immagino io, e che di giorno non ci sia.

Ho detto una bugia, perché non ho una bella Alfa ma una più proletaria Dacia Logan. Ma il resto lo vedo, quando mi capita di passare lì. Ed è a quella specie di cartolina futuristica a dimensione 1:1 che penso, ascoltando “By The Night”, il nuovo EP di Antonio McFly Morelli, uscito per Brainstorming Music.

Chillout, lounge, immaginario lo-fi. Chiamatela come volete, ma la musica è “quella roba lì”, che rilassa la mente, e richiama i cieli viola notturni di tanti fumetti e cartoni anni '90. La copertina è azzeccata per rappresentare visivamente il mood del suono, con quei palazzi razionalisti che assumono parvenza metafisica. Sono cinque canzoni, ma anche se la sciallezza è il collante, ci sono un po' di differenze da pezzo a pezzo.

“Can't Stop” è il pezzo più funk, ha momenti dove spicca un basso solista carico di groove. La voce canta in inglese. McFly Morelli è chitarrista... quindi vuole fare un assolo! Il suo stile in assolo, corroborato dagli appoggi di piano elettrico, ricorda le lande di benessere dei Daft Punk. “City Lights” è la canzone che mi ha richiamato alla mente quella strana città luminosa che si vede dall'autostrada Padova-Bologna di notte; con questi accordi di maj7 e minore con la 9 e simili, ci regala un'atmosfera eterea ed elegante, con tanto di interventi di sassofono che... Montecarlo Nights spostati!

“Lust for Unity” moltiplica il sax in un ensemble, accompagnato sempre da un groove, e un assolo di flauto che ciao Yuji Ohno, scusa bro ma non riesco più a scrivere come uno della mia età. Poi Morelli mi droppa “Daydream” strumentale ottima per chillare. E allora non stupisce che il quinto brano “Graffiti” si avvicini di più ai suoni di tendenza, con il beat elettronico con l'hi-hat (il charlie) che fa trrrrr come nella trap, e per l'occasione il nostro rappa in italiano, concedendosi pure l'autotune, ma soltanto in due o tre punti.

Che dire, son tutto rilassato, questo EP è una carezza perfetta per nottambuli, da ascoltare quando si viaggia nelle ore piccole. (Gilberto Ongaro)