VINCENZO ZITELLO  "Graal"
   (2025 )

Il sacro Graal è frequente fonte di ispirazione per numerosi artisti, letterati, musicisti, registi... Il noto arpista Vincenzo Zitello ridona linfa al mito con la sua arpa celtica e diversi musicisti al suo fianco.

“Graal” è un viaggio tutto strumentale tra i personaggi del ciclo arturiano, e per l'occasione utilizza modi e scale che tipicamente richiamano le atmosfere medievali che riconosciamo subito. Viola, violoncello, corno francese, flauto e altri strumenti circondano le sognanti corde di Zitello per brani semplici ed emozionanti, incentrati su tenere melodie, come in particolare quella di “Le querce di Broceliande”, intonata tra gli altri anche da un oboe.

“La dama del lago” porta con sé delle note che grazie ai loro controtempi ritmati sembrano rappresentare una leggiadra danza, scalza tra i fiori. Una cornamusa si inserisce nel racconto musicale di “Lancelot e Guinevere”, e degli arpeggi “tchaikovskiani” riempiono l'introduzione della misteriosa “Sir Gawain”. Una dolce malinconia data dalla tromba ci accompagna ne “Il re pescatore”, mentre per “Parzifal” ecco entrare nel tipico tempo della ballata: il 6/8.

Dodici brani per catapultarsi, o come ho scoperto che dicono i giovani d'oggi, shiftare tra i cavalieri della tavola rotonda! Sembra di entrare in quelle illustrazioni stilizzate dei libri di fiabe, coi ciuffi d'erba a punta e i castelli blu coi merletti guelfi, e non fatico a immaginare l'utilizzo di queste musiche in un'animazione per bambini, tra dame e cavalieri, arme e amori, cortesie e audaci imprese. Alla ricerca del sacro Graal, grande metafora di ogni tempo per la ricerca di trascendenza, percorso iniziatico per il perfezionamento dello spirito. (Gilberto Ongaro)