COMMON GRAVE  "Dust of my existence"
   (2016 )

“Dust of My Existence” è il secondo album dei trevigiani Common Grave, nonché la fine di un lungo periodo di silenzio discografico dopo il bel debutto con “Il male di vivere”.

Il lavoro, pubblicato nel 2016, comprende sei brani e si esaurisce in 40 minuti, presentandosi come un’immersione totale nel grigiore e nella nebbia dell’esistenza umana. C’è un forte senso di introspezione in un sound black metal cupo e non distante da sfumature doom, il cui approdo intende essere la realizzazione della vacuità del nostro vivere.

I temi di “Dust of My Existence” sono sviscerati anche in un curatissimo booklet di 16 pagine. L’apertura è affidata a una titletrack segnata da un andamento downtempo e molto ragionata nella sua costruzione, con la voce che aggiunge un ulteriore tocco di gravità al brano, mentre la successiva “On Gray Paths We Move” si addentra in maniera più profonda nei sensi recnonditi del disco.

“Stranger to Myself” concede qualcosa alla melodia senza snaturarsi, prima del blast beat violento di “Tied to This Place”, segnata anche da traiettorie doom. In chiusura, “A Cold Goodbye” rappresenta uno degli episodi più belli e ispirati del lotto, con la sua vibrante emotività, mentre “...To Be Forgotten” è il punto esclamativo ed è una virata più decisa verso il doom.

Cupo ed a tratti funereo, il disco dei Common Grave è un bell’esempio di metal made in Italy, ma con un respiro più internazionale: attendendo nuove prove, “Dust of My Existence” è certamente materiale da non dimenticare. (Piergiuseppe Lippolis)