DIARIES OF DESTRUCTION "DoD II"
(2024 )
Diaries of Destruction è il nome scelto dal compositore e chitarrista sperimentale turco Elif Yalvaç per il suo progetto drone metal. A fine ottobre, Yalvaç è tornato con “DoD II”, secondo capitolo di questo percorso discografico autoprodotto e realizzato in compagnia dell’improvvisatore e bassista di stanza a Londra Jordan Muscatello.
Il disco comprende otto brani che nascono dall’idea di mescolare il metal con sottotesti elettronici vicini all’ambient e al noise. La maggior parte dei brani si distingue anche per la scelta di titoli che si riferiscono a luoghi geografici, a partire dalla scurissima opener “Mari Lwyd”, che richiama la tradizione folk gallese, mentre musicalmente le traiettorie sono ruvide e tetre, nonostante la sensazione di scioglimento finale.
I suoni più rarefatti non comunicano necessariamente una maggiore quiete (“JC VD”), mentre nelle idee di “Isli Isli”, che intende richiamare tanto la Scozia quanto la Turchia di Yalvaç, c’è la migliore espressione del disco, con un’atmosfera drone/ambient in continuo divenire, ma risultato di un movimento che più fluido non potrebbe essere.
L’altro acuto è stipato in chiusura, con “Thetta Reddast” che si dimostra brano potentissimo per gli stessi motivi, sebbene gli approdi e le dinamiche non siano esattamente gli stessi. “Dod II” è un disco che riesce a mettere insieme le esperienze di due musicisti non vicinissimi fra loro, ma accomunati da un forte desiderio di sperimentazione: materiale prezioso per tutti i fedelissimi della musica ambient/drone, specialmente nelle sue sfumature più metalliche. (Piergiuseppe Lippolis)