LETIZIA MICHELI "Bang bang"
(2024 )
Letizia Micheli è una cantante di Brescia, che gravita nel jazz tinto di blues. Uscito per Gutenberg Music (Elicona Edizioni Musicali SAS), l'album “Bang Bang” è un banco di prova che mette in mostra le capacità dell'interprete di vestire i classici della storia della musica.
Il titolo del disco fa intuire che si guarda soprattutto agli anni Sessanta. E tra una “Bang Bang” e una “Boom boom” di John Lee Hooker, Micheli si presenta (pensando a Monica Vitti) proprio come una ragazza con la pistola. Non a caso, spulciando su YouTube si trova anche una sua versione di “Why don't you do right?”, pezzo in cui si cimentano spesso le cantanti che vogliono portarti in quel mood “rosso”, da femme fatale. Ma poi con “The House of the Rising Sun”, ecco che spuntano qua e là dei ruggiti, che invece spostano le coordinate espressive sul “blu” più sofferto, così come nella rabbia della litigata musicale più famosa di sempre: “Hit the road Jack”.
Da notare che le canzoni sono tutte registrate “buona la prima”, capacità del resto abbastanza consueta, tra i jazzisti più smaliziati. Ad accompagnare Letizia Micheli ci sono Bruno Marini al pianoforte, Marco Arienti al contrabbasso e Alberto Olivieri alla batteria. Nel repertorio di black music, un po' la voce sembra mostrare qualche limite. Il meglio infatti viene fuori quando l'artista passa a Mina, come in “Tintarella di luna”, “Nessuno” e “Il cielo in una stanza” (in una versione swing più veloce delle originali di Mina e Paoli).
Ma credo sia la scelta della veste così leggera, a penalizzare un po' l'interpretazione su quei brani. Micheli si “trattiene”. Infatti, sempre esplorando su YouTube, si scopre che Micheli è assai capace di tutt'altra grinta, come nella versione punk di “Last Christmas”, e in quella rock di “I'm bad like Jessie James”, sempre di Hooker. Lì si mostra che invece della pistola, Letizia diventa la ragazza con bazooka e lanciafiamme!
Quella di Letizia Micheli con questa formazione è una proposta adatta alle canoniche serate swing nei club, eleganti e sinuose. Ma sappiamo che all'occorrenza, lei sa anche virare nel graffiato e nell'urlato! (Gilberto Ongaro)