GUIDO ELLE "Duepuntozero"
(2024 )
Non facile. Non facile da definire, non facile da recensire, non facile trovare la giusta misura per parlare di un disco che devi ascoltare (lo chiede l’autore) con grande attenzione dalla prima all’ultima traccia come se fosse un concept album.
Ma concept non lo è completamente, perché è vero che il tema centrale del disco, l’attualità, potrebbe anche essere ricorrente e legare tra loro le tracce, ma ci sono anche l’amore (“per te accenderei tutte le luci del mondo”, da "Tutte le luci del mondo"), la felicità e i sogni ("sogno non son sicuro che sogno", da "Liberamente").
Quindi i testi sono sì concatenati ma diversamente intrisi di sentimenti ed esperienze personali e non solo.
Quindi, come ve lo recensisco? Bello il disco di Guido Elle, ben suonato e missato, il basso di Matteo Locasciulli si sente, l’esperienza di famiglia anche, prendetevi del tempo ed ascoltatelo tutto d’un fiato dalla prima all’ultima traccia, ma...
Ma mi manca qualcosa che non riesco a mettere nero su bianco, che non mi prende e mi porta via, che mi coinvolge e mi apre al mondo dell’autore. Non lo so, forse un mio limite. Mi piacciono molto alcune canzoni, su tutte la traccia conclusiva del disco, la title track ''Duepuntozero'', mi piace il timbro vocale di Guido, a tratti ci ho sentito un che di Grignani, ma non mi resta in testa. Mi spiace.
E qui pensavo di finire. Ma poi ho deciso di ascoltarlo random, non chiedetemi perché mi sono fissato sull’ascolto totale dell’album... Sì, richiesta del comunicato stampa, ma chi se ne importa, vai di random. E allora sì, ci sono piccoli film di mani chiuse in un pugno che in fondo alle tasche si godono il caldo più a lungo, di spine in fondo al cuore di notti tragiche, dorme la città anche se niente è più come prima. Ascoltate ''Liberamente'' ad occhi chiusi, immaginatevi “pazzi” ascoltando ''I pazzi siete voi'' e fatevi trascinare via.
Bruciate la città, fotografatela e ritrovatevi malinconici a pensare a questi tristi giorni dove la guerra ci viene presentata quotidianamente dalla colazione alla cena. Bei pezzi ben suonati e registrati. Bravo.
Cambiare punto di vista delle volte aiuta. (Marco Camozzi)