HYAENA "Urla 30° anniversario – Demo live '94"
(2024 )
Ascoltando questo disco, per un attimo il tempo si è fermato in un periodo irripetibile. Erano gli anni ’90, ed il panorama del rock nostrano cominciava ad arricchirsi e a diramarsi spesso anche oltre confine, toccando territori impensabili solo qualche anno prima. E di questo ne eravamo tutti un po’ orgogliosi mentre si leggeva qualche recensione nelle fanzine europee, ricordando che internet era ancora in fase di... prototipo.
Sicuramente per gli Hyaena, come per altre metal band di allora, è stato complice un rinnovato interesse per il rock duro partito dal Regno Unito negli anni ’80. Ma non era da meno la notevole eredità del rock italiano, autentica fucina di opere ad alto spessore artistico fin dagli anni ’70.
La parabola di questa notevole band toscana ha conosciuto la discesa dopo la pubblicazione un live intenso, quel ‘Live, Box And Jam’ (1994), e di un album, ‘Scene’ (1995), che dopo molte fatiche ne riassumevano tutta la musicalità, l’abilità e le scelte artistiche. L’evoluzione era evidente: una band che passava da un crudo hard rock verso sonorità più ricercate, dando finalmente al suono degli Hyaena una propria identità.
Per i dieci anni successivi la band ha fatto perdere le tracce. Come già accaduto a molti, è immaginabile che la vita abbia messo di fronte a questi musicisti un bivio obbligando a scelte diverse dalle passioni.
L’ottimo Gabriele Bellini, axe hero all’epoca incontrastabile, nel 2016 decide di ridar nuova linfa ad uno dei nomi gloriosi del rock italiano, riscoprendo e risuonando pezzi che hanno ancora un’incredibile energia.
Tornando al disco, penso sia stata una saggia decisione pubblicare un pezzo della loro storia “senza trucchi né inganni” di studio, un disco che è paragonabile ad una foto... sonica mentre è in atto la forza e la levatura delle performance degli Hyaena. Questo è infatti un ottimo demo, una chiara dimostrazione di cosa erano capaci certi giovani degli anni ’90, quando celebravano la liberazione dell’energia interiore. A mio parere rivelatasi tale con il passare del tempo, anche grazie alla poco diffusa ma coraggiosa decisione di cantare in italiano. (Mauro Furlan)