FILIPPO COSENTINO  "Ascension"
   (2024 )

L'etichetta Ipogeo Records apre alla musica classica contemporanea, e inaugura così Ipogeo Classic. Lo fa pubblicando “Ascension”, il nuovo lavoro del compositore Filippo Cosentino, nel quale incide assieme al Quartetto Speranza della Budapest Symphony Orchestra, gli “String Quartets” n°5, n°6, n°7 e n°8. Cosentino scrive anche jazz, e l'abbiamo visto collaborare con Marc Copland in “Ask” (http://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=10447), ma qui ascoltiamo la sua vena classica.

Se Vivaldi vivesse e scrivesse musica oggi, dopo l'influsso del minimalismo del secolo scorso, probabilmente giungerebbe a soluzioni simili. Ci sono rimandi alle sue progressioni, ad esempio in “Refugee”, sotto un accompagnamento a terzine, ma è assente la ricerca del virtuosismo violinistico funambolico. L'attenzione è focalizzata sui rapporti armonici, e si sente che Cosentino è abituato a scrivere musica per film, probabilmente italiani. Brani come “Thoughts” o “Mistery” ce li vedrei tranquillamente, in una sequenza di Sorrentino o di Garrone.

“A part of ways” mette in allarme, mentre “Roads”, nei suoi soli 42 secondi di durata, è un bel gioco di modulazioni. “Il tempo” è una costruzione di crescendo, un movimento rapido si innesta gradualmente, sopra le note lunghe e statiche della prima parte, fino alla corsa finale. Mi ha sorpreso però l'effetto di un piccolo accorgimento in “The Victory”.

Alle mie orecchie, abituate ormai a sopportare anche i microtoni e la musica dodecafonica, come può suonare dissonante una semplice sesta minore? Dipende da come viene presentata: nel giro armonico principale di “The Victory”, che è in tonalità minore, quando si torna al primo accordo, in cui ci si aspetta una partenza nell'armonia piena, il violino invece attacca subito con la sesta minore. E questa crea una specie di disorientamento: la prima volta sembra che il violinista abbia sbagliato, ma poi sentendo che l'avvenimento si ripete, si comprende che è quella la volontà del compositore.

La musica così porta ad una particolare tensione emotiva, una continua sensazione di attesa, la percezione che qualcosa sta accadendo, e non riusciamo a focalizzarla. Forse è questo il momento dell'ascesa, il raggiungimento della trascendenza. Dunque si possono ancora ottenere risultati efficaci, con la musica tonale. (Gilberto Ongaro)