EGIL KALMAN "Forest of tines (Egil Kalman plays the Buchla 200)"
(2024 )
Egil Kalman è un musicista svedese che, nel corso della sua carriera, si è dedicato principalmente al contrabbasso e al sintetizzatore modulare. La sua attività discografica insiste nel cercare parallelismi e sintesi fra il folk e la musica contemporanea elettroacustica, spesso attraverso tecniche compositive minimaliste e improvvisazione.
All’alba di quest’anno, Kalman è tornato per Ideal Recordings con “Forest of Tines (Egil Kalman Plays the Buchla 200)”, un disco di venti brani per quasi settanta minuti di musica, il cui titolo fa riferimento a un sintetizzatore che particolarmente si presta a utilizzi non convenzionali.
Il nuovo lavoro di Kalman parte dagli stessi presupposti e cerca di sviluppare ritmi ipnotici e suoni sintetici che imitano quelli acustici, disegnando traiettorie nuove per atmosfere folk qui completamente decostruite fino a essere rese irriconoscibili.
I primi segnali di una ricerca in questa direzione arrivano con “Blågeten” e la titletrack, rispettivamente terzo e quarto episodio dell’album, inaugurato invece su presupposti ben più elettronici. Il disco riesce a somigliare a una narrazione omogenea e coerente pur alternando momenti più ragionati (“Springar”, “Blues”) e altri più “free” e sperimentali (“Mbira”, “Entropic”), mentre gli approdi di “Polska” e “From Stone” sono due dei passaggi più affascinanti del lungo percorso.
Kalman conferma la qualità della sua proposta cercando ancora formule e linguaggi originali, anche se quasi mai immediati. (Piergiuseppe Lippolis)