WOJTEK "Petricore"
(2023 )
“Petricore” è il nuovo album dei padovani Wojtek, il quarto della loro discografia, a quasi tre anni da “Does This Dream Slow Down, Until It Stops?”.
Per il quintetto, si tratta dell’evoluzione naturale di una proposta artistica che li vede ancora flirtare con sludge e post-hardcore, costruendo muri sonori e un drumming robustissimo, ma anche aprirsi a soluzioni più armoniche e melodiche.
I brani sono in totale sei, e conservano quella capacità fortemente abrasiva per i quali abbiamo imparato a conoscerli, alternando diverse velocità e manifestando sporadicamente un’anima più doom.
La partenza è affidata a “Hourglass”, con il suo ritmo sostenuto e le sue chitarre affilate su cui si staglia il growl di Mattia Zambon, poi arriva “Dying Breed”, dal passo pesantissimo e dalla notevole furia distruttrice. “Now That You Are Gone”, invece, propone linee chitarristiche più melodiche, pur difendendo la sua identità con un cantato sofferto e un drumming ancora molto muscolare.
Procede a strappi, invece, “Giorni persi”, il primo esercizio dei Wojtek con la lingua italiana, un attimo prima delle evoluzioni di “Inertia Reigns” e della claustrofobica “Hail the Machine”, su cui il disco si spegne definitivamente.
“Petricore” ha tutto per essere un punto di svolta in un’attività discografica che già aveva mostrato idee molto interessanti: convincono gli elementi di novità portati dai Wojtek, sempre più autentici nella proposta e solidi nell’esecuzione. (Piergiuseppe Lippolis)