NIALA EFFEN "Kolory też potrafią śpiewać"
(2023 )
Alain Neffe, assieme a Nadine Bal, negli anni '80 erano i Bene Gesserit, un duo belga–australiano di elettronica sperimentale, molto rivolta all'ambient. Poi hanno proseguito nella musica minimale, anche se con nomi diversi. Nadine Bal si è data anche alla pittura, e Neffe ha musicato una sua mostra, creando dei quadretti sonori abbastanza surreali. Dei loop reiterati di suoni di tastiere, che probabilmente sono legate alla visione nella mostra; ascoltate separatamente, assumono una valenza a volte alienante, a volte rilassante.
Alain Neffe ora pubblica queste musiche, rovesciando il proprio nome che diventa Niala Effen, in una raccolta dal nome polacco: “Kolory też potrafią śpiewać”, uscita per Rope Worm Records. Ogni traccia ha un nome di donna: “Catherine” è un pizzicato d'archi, mentre “Muriel” ribatte note d'arpa. “Kristin” è fatta da suoni in reverse, mentre “Yvette” presenta un piano incantato, che gradualmente si apre a un effetto eco. Per “Anne”, Niala ha scelto il suono appuntito della marimba. Tutti questi elementi sono utilizzati in maniera minimale, nelle varie tracce si ripete una sola idea. “Anne-Marie” è presente in due versioni. La seconda è semplicemente la prima invertita. In pratica, è Eriam-Enna...
I suoni di “Maryse” sono vintage, sembrano quelli di un B-movie dei anni '90; lo stesso per i cori vistosamente “finti” presenti sia nella suddetta “Catherine”, che in “Françoise”. Una scelta che marca l'intenzione surreale e straniante, che fa incuriosire sul tipo di pittura di Bal. Un indizio della continua sintonia e sinestesia tra questi due artisti, sta anche nella traduzione in italiano del titolo polacco dell'album: “Anche i colori possono cantare”. (Gilberto Ongaro)