ALL HANDS_MAKE LIGHT  "Darling the dawn"
   (2023 )

Gli All Hands_Make Light sono un duo di recente formazione composto da Ariel Engle (già con La Force, Patrick Watson e Broken Social Scene) e Efrim Manuel Menuck (membro della Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra e, soprattutto, dei Godspeed You! Black Emperor).

L’opera prima di questa inedita formazione, uscita per Constellation Records, si intitola “Darling the Dawn” e comprende sette brani, nei quali una strumentazione tutto sommato essenziale e prevalentemente elettronica consente approdi mai prevedibili e diversi, con la voce limpida e avvolgente di Ariel Engle a fare il resto.

I sintetizzatori modulari disegnano traiettorie tra lo shoegaze più rarefatto, il post punk e la drone music, e immergono in ambientazioni profonde e stratificate, quasi cinematografiche. Ma se “A Sparrows’ Lift” segue un morbido crescendo d’intensità, “We Live on a Fucking Planet and Baby That’s the Sun” letteralmente deflagra in direzione shoegaze, con dieci minuti tesissimi e un vago senso di sofferenza nel cantato di Menuck.

“Waiting for the Light to Quit”, più breve, rimane avvolta in note di miele, con le luci del crepuscolo a riscaldare l’atmosfera. C’è un senso di solennità nell’incedere di “A Workers’ Graveyard (Poor Eternal)” e “The Sons and Daughters of Poor Eternal”, pur con un tono tendenzialmente grave, mentre “Anchor” torna a esaltare il timbro di Ariel Engle.

Ultimo atto di questo disco è “Lie Down in Roses Dear”, con lo straordinario violino di Jessica Moss a fare capolino tra gli squarci di luce del brano. “Darling the Dawn” testimonia la grande sensibilità artistica di due musicisti già pienamente affermati, ma mai sazi. (Piergiuseppe Lippolis)