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ANI DI FRANCO "Live Rolling Stone Milano 14-10-2007"
(2007)
Un Rolling Stone pieno, come capita solo nelle grandi occasioni, ha accolto il ritorno in Italia di Ani Di Franco. Sono passati nove anni dalla sua prima apparizione milanese all’allora Propaganda, e l’atmosfera è senza dubbio cambiata, non solo nell’affluenza del pubblico, ma anche nella sua partecipazione. Infatti quasi tutti i brani sono conosciuti da buona parte degli astanti, che non mancano di accompagnare Ani con cori sui ritornelli. A scaldare il pubblico ci ha pensato il buon Hamell On Trial, che accompagnato solo dalla sua chitarra acustica (usata però come la più scatenata delle chitarre elettriche) ha dimostrato che “solo voce e chitarra” non sempre vuol dire musica folk. Anzi, il suo set si trasforma presto in trenta minuti di fuoco, più rock di tante giovani rock band di ragazzini di bella presenza e poca sostanza. Alle 21,15 entra sul palco Ani Di Franco, accompagnata solo da batteria e contrabbasso. Ancora un set acustico, ma quanta energia! Sono passati diciassette anni dal suo esordio nel mondo della musica, ma la ex ragazza terribile del folk punk americano, diventata adulta e mamma, non ha perso un grammo della sua attitudine ribelle. Estranea alle logiche del mercato discografico, Ani Di Franco è indipendente fin dal suo esordio, quando nel 1989 a diciassette anni decide di fondare la sua propria casa discografica, con cui l’anno seguente pubblica il suo primo disco omonimo. Da allora, contro ogni regola di mercato, ha pubblicato un disco all’anno, raggiungendo la ragguardevole cifra di ventotto dischi pubblicati (diciassette in studio e dodici live). Durante il concerto ha anche modo di scherzare sulla sua “incontinenza” produttiva, facendo intendere di aver pubblicato dischi quasi vomitandoli fuori, e oggi ha deciso di raccogliere i brani più belli della sua carriera in un doppio cd antologico. Sono questi i brani che propone nella serata, cercando anche di introdurne le tematiche in maniera sintetica e comprensibile. Si arriva così a parlare della sua città, Boston, dove il centro, rimasto ormai svuotato essendo i ricchi andati ad abitare in campagna, è preda della speculazione immobiliare, che ha portato all’abbattimento di palazzi che rappresentavano un pezzo di storia della città. Oppure di quanto l’aver avuto un figlio abbia in qualche modo cambiato le sue abitudini e la sua vita. Ma la giovane arrabbiata e combattiva e la donna matura e riflessiva convivono nella Di Franco come due facce di una stessa medaglia. Oggi, neo mamma, la Di Franco è infatti ancora in giro per il mondo a raccontare le sue storie, a proporre il suo folk, inteso più come attitudine, espressione di una comunità, che come genere musicale. Un insieme di tradizione e modernità, poesia e ribellione punk, con cui la cantante di Buffalo a ridato vitalità a questa tradizione musicale. Concerto divertente ed intenso al tempo stesso, che ha raccolto il consenso di un pubblico eterogeneo ma con una forte componente femminile, cosa insolita nel mondo spesso maschilista del rock. Anche per questo siamo grati ad Ani Di Franco. (Giorgio Zito)