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   (2024)

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recensioni concerti

DAMIEN RICE   "Live Villa Arconati Bollate Milano 17-07-2007 "
   (2007)

Il concerto di Damien Rice è stato un tentativo di depistaggio nei confronti delle vere protagoniste della serata: le zanzare e il provincialismo. Le prime erano alquanto fastidiose; in nessun luogo ero al sicuro dalle loro punture. Ovviamente, il concerto non è iniziato alle 21:30 come da cartellone, quindi i simpatici insetti hanno banchettato allegramente prima, durante e dopo la performance dell'artista irlandese. Il secondo protagonista era insito nella maggioranza degli spettatori: giovani donne con tacco e signorini in stile golfino-legato-al-collo che ad ogni frase di Rice applaudivano e urlavano qualcosa tipo UAUUUUUAUAUAUAU, ignorando il significato delle parole del cantante. Ma, veniamo al concerto... Si inizia con 'Delicate' e 'Older Chests', eseguite in acustico con l'ausilio di chitarra e violoncello. È ora di '9 Crimes', piano e voce, senza quella femminile. Le prime tre canzoni non mi hanno particolarmente entusiasmato: belle, eseguite egregiamente, ma per niente discostanti dall'album. Non faccio in tempo a pensare ciò che arriva 'Amie' con innesti percussivi, la quale introduce tutta la band al completo: chitarra, violoncello, batteria, basso. Rice chiede se qualcuno fra il pubblico parli in inglese, ed ecco che l'esibizionismo umano sceglie una ragazza, la quale si fionda sul palco esordendo al microfono così: “traducerò io quello che dice Damien”, bagni e bagni di risate, anche gli Oxford boy l'hanno capita. La traduzione / interpretazione si fa sempre più esilarante: il cantante spiega il significato di 'The Professor' la quale è stata suggerita, secondo l'artista, da Mr. Penis (il sig. Pene), ma la nostra mediatrice capisce Mr. Peanuts (il sig. nocciolina). A fine spiegazione, avvisano Rice dell'errore e scoppia a ridere. Un momento davvero esilarante, il quale ha fatto comprendere l'umanità del compositore di '9'. Damien lascia il palco, probabilmente per riposare la voce, ad una canzone “rappeggiante ma non troppo” cantata dalla sua violoncellista: davvero molto bella. Risalgono sul palco tutti i musicisti e parte un ensemble di percussioni e batterie molto lunga ma, sorprendentemente, interessante. Arriva il rock con 'Woman like a man'. La chiusura è data a 'I remember', un estratto da 'Bang Bang' ('My baby shot me down') e 'Cannonball' chitarra e voce, non microfonati. Tuttavia, il pubblico non è contento: “oh, ma non fa 'Blouersdoter'?” esclama il tizio accanto a me. Ecco riapparire Rice sul palco concedendo, a malincuore, la canzone tanto aspettata che lo ha reso celebre. Così, Rice batte le zanzare. (Dr.Matteo Preabianca)