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MARILLION "Live Estragon Bologna 26-04-2007"
(2007)
Diverse ottime notizie, nel ritorno in Italia dei Marillion. Innanzitutto la risposta del pubblico, decisamente soddisfacente: il nuovo disco 'Somewhere else' è subito entrato nelle classifiche di vendita italiane (non molti album 'marillici' in passato c'erano riusciti), ed in queste date tricolori c'è sempre stata un'ottima cornice di pubblico. Questo concerto all'Estragon di Bologna non ha fatto eccezione: fans stipati nella discoteca emiliana, e percentuale di giovani e giovanissimi decisamente sorprendente, se si pensa che il boom del gruppo in Italia è ormai vecchio di 22 anni (album 'Misplaced childhood', anno '85). Ebbene, a quel tempo molti dei fans di questo concerto nemmeno erano nati. Altra bella notizia? La band si è decisamente divertita in queste date tricolori. L'ultimo tour italiano del gruppo (molti, molti anni fa) non si era esattamente concluso a tarallucci e vino: incompresioni con l'allora promoter portarono la band a rilasciare esternazioni non troppo lusinghiere su quella specifica situazione e, in secondo luogo, sull'Italia intera. Aggiungete ruggini ancor più vecchie, quando Fish arrivò addirittura alle mani con i Righeira in un albergo sanremese nel 1986 (l'italiano nell'occasione portava una t-shirt con su scritto "inglesi fottetevi" in perfetta lingua albionica), e capirete come mai per tanti anni non si è vista l'ombra dei Marillion nei nostri patri lidi. E invece tutto ok, come si diceva, in questa primavera 2007: qui a Bologna gran concerto, pubblico in visibilio, 2 corposi bis per buoni tre quarti d'ora aggiuntivi, line up decisamente ispirata e divertita dal ritrovato feeling con il pubblico tricolore. Beh, a ben vedere, non è proprio andato "tutto ok": un neo in effetti c'è stato. La band ha interpretato (magnificamente, va detto) quasi per intero gli ultimi 2 lavori (il citato 'Somewhere else' ed il precedente 'Marbles'), aggiungendo solo pochissimi brani precedenti. Si sa che ben di rado, ormai, si possono apprezzare live vecchie indimenticabili hit come 'Assassing', 'Kayleigh', 'Garden party', 'Incommunicado', 'Forgotten sons' o 'Fugazi': ma che venissero dimenticati anche brani più recenti come 'Man of a thousand faces', 'Cover my eyes', 'This is the 21st century', 'Dry land', 'Deserve' o la splendida 'Easter', sinceramente, non poteva che lasciare parecchio amaro in bocca ai tanti convenuti. A parte questo particolare (non trascurabile, comunque), ben pochi presenti dimenticheranno presto questo concerto: 'You're gone', 'Invisible man', 'Beautiful' e le nuove 'Thankyou whoever you are' e 'See it like a baby' avrebbero decisamente risuscitato un morto, con Steve Hogarth straordinariamente ispirato ed un Steve Rothery dalle dita sempre più leggiadre sulle 6 corde elettriche ed acustiche. Quest'ultimo è apparso, per la verità, incredibilmente ingrassato rispetto alle ultime uscite, quasi irriconoscibile: il tutto sino alle prime note suonate. Lì non c'erano più dubbi: in barba ai chili di troppo, è sempre lui, il grande, impareggiabile Rothery. Lunga vita ai Marillion. (Andrea Rossi)