Sono presenti 350 recensioni concerti.
CATERINA ENSEMBLE "Live Duomo di San Lorenzo Abano Terme PD 06-04-25"
(2025)
Spesso ci dimentichiamo di uno degli scopi più nobili della musica, quello contemplativo, la capacità di trascendere. Uno degli strumenti musicali più efficaci per raggiungere questa condizione è di sicuro il coro. Il 6 aprile 2025, nel Duomo di San Lorenzo di Abano Terme, il Caterina Ensemble ce ne ha dato prova. Diretto dal M° Alessandro Kirschner e accompagnato in alcuni brani all'organista Giacomo Aduso, il coro ha trasportato il pubblico in un repertorio accuratamente scelto per il tempo di Quaresima... non per niente Kirschner indossava una cravatta viola! Vi racconto l'esperienza in ordine della scaletta.
Il direttore ha esordito dicendo che questo non lo vuole chiamare “concerto”: è una Meditazione Musicale. Dietro di lui non vediamo nessuno. Dov'è il coro? Quando finisce di parlare, Alessandro se ne va verso l'ingresso principale: senza farsi notare, il coro si era posizionato di fronte alla porta principale! Così il primo brano, “Tu solus qui facis mirabilia” di Josquin Desprez (1455 ca – 1521), lo abbiamo ascoltato con la schiena girata e la testa rivolta all'ingresso. Il coro ha iniziato a camminare lungo la navata centrale per raggiungere la zona davanti all'altare, col direttore a chiudere la fila. Significa che la prima parte l'hanno imparata dirigendosi praticamente da soli!
Il brano è un mottetto a 4 voci (i coristi erano 24). Poi siamo passati a due “Crucifixus”, uno di Antonio Lotti (1667 – 1740) e l'altro di Antonio Caldara (1670 – 1736). Il primo era a 8 voci, il secondo addirittura a 16. L'effetto voluto dal compositore era quello di una folla che parla, addolorata dalla vista di Cristo in croce. Siamo passati in Spagna con “O vos omnes” e una “Ave Maria” di Tomas Luis de Victoria (1548 – 1611), ma la cosa che mi ha sorpreso di più sono le composizioni di Giovanni Pierluigi Palestrina, di cui quest'anno ricorre il 500esimo dalla sua nascita (1525 – 1594).
Come ha ricordato Kirschner, Palestrina è un riferimento imprescindibile per chi scrive musica corale. Ascoltando i suoi “Sicut cervus” e “Super flumina”, si è capito perché: le soluzioni armoniche scelte sanno stupire ancora oggi, per certi versi suonano ancora fresche. L'esecuzione di questi due brani è stata intervallata da due rielaborazioni contemporanee degli stessi testi: la prima, “Come una cerva...” è di Pier Damiano Peretti, la seconda “Lungo i fiumi...” è dello stesso Kirschner. Essendo entrambi nati negli anni '70, si sente la tranquillità nell'utilizzare diverse dissonanze e anche certe progressioni non consuete, almeno non nelle composizioni per coro. Ad esempio, il ritornello di “Lungo i fiumi...” è costruito su un cromatismo discendente che di solito si sente più spesso al pianoforte, o in generale nella musica strumentale. Il colore che ne è uscito con le voci era particolarmente vibrante.
La Meditazione è proseguita con un altro autore imprescindibile, Claudio Monteverdi (1567 – 1643), di cui sono stati eseguiti “Adoramus Te, Christe” e “Cantate Domino”, dalla Selva morale et spirituale. Infine (e qui riconosco la volontà di Alessandro Kirschner), la conclusione è stata riservata a due brani di Arvo Pärt, autore molto caro al direttore: “The Deer's Cry” (per restare in tema di cervi) e “The Beatitudes”, un folgorante crescendo dal gusto assai moderno (Pärt è del 1935, compie 90 anni ed è ancora attivo) che funziona come un meccanismo perfetto. L'organo suona dei bordoni, in un primo momento interrotti assieme alle pause del coro, nel secondo momento continui. Tutto trasporta verso quel breve ma fortissimo “Amen” che dà il via all'organista nell'aprire tutti i registri per ottenere il suono più forte possibile, ed eseguire al contrario tutta la serie di note ascoltate finora, per concludere in un decrescendo, chiudendo i registri di volta in volta, per finire pianissimo.
Il modo migliore per concludere una meditazione sull'esistenza, senza bisogno di parafrasi. Io e la mia compagna ci siamo stretti più volte dall'emozione. Grazie al Caterina Ensemble, al M° Alessandro Kirschner e all'organista Giacomo Aduso per quest'esperienza metafisica. (Gilberto Ongaro)