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THE WATCH "Live Villa Guerrazzi Cecina LI 16-07-23"
(2023)
L’inconfondibile grafica del titolo ''Second’s out'', disco live dei Genesis del 1977, è stato un richiamo troppo forte per lasciarmi sfuggire la possibilità di tornare a riascoltare, dopo quasi vent’anni dall’ultima occasione che ebbi di vederli, i The Watch in concerto. Allora rotta verso Cecina con l’amico Sergio alla caccia di una postazione nelle prime file per godere appieno dello spettacolo allestito nell’incantevole scenario in mezzo al verde del parco della Villa Guerrazzi, teatro dell’evento “Beat” che porta annualmente in scena gruppi jazz e progressive di prim’ordine.
Appena entrati la scritta “The Watch plays Genesis”, illuminata da luci bianche su un fondo nero come la notte, ha caricato positivamente l’atmosfera. Abbiamo conquistato due posti in una insperata terza fila, e nell’attesa ci siamo lasciati andare a ricordi di vecchi concerti del passato.
Ad un tratto le luci si sono spente ed il gruppo, salito nel frattempo sul palco, ha iniziato alla grande con una inattesa ''Watcher of the sky'' tra la calorosa ovazione del folto pubblico presente. L’audio iniziale non è stato dei migliori, tanto che i musicisti con ampi gesti hanno chiesto interventi dal mixer. Regolato tutto meglio, la solennità dell’introduzione di ''Squonk'' ha dato inizio in maniera esaltante ad un viaggio attraverso la magia dei brani più celeberrimi del disco, in un intrigante salto temporale all’indietro in cui lasciarsi cullare trattenendo il fiato fino all’ultima nota. Bastava chiudere per un attimo gli occhi e potevi immaginare che i Genesis degli anni '70 fossero proprio lì, davanti a te, nel momento del loro massimo splendore.
I suoni hanno iniziato ad aprirsi sempre di più, con tastiera e chitarra che risultavano assolutamente trascinanti e convincenti; il frequente sorriso di Valerio Di Vittorio, virtuoso dei tasti d’avorio, sembrava cogliere divertito l’approvazione del pubblico nei suoi impeccabili assoli, mentre Giorgio Gabriel alla chitarra si lasciava andare in folgoranti tappeti armonici supportato dal drumming preciso del giovane talentuoso batterista Francesco Vaccarezza e dal basso corposo e puntuale di Mattia Rossetti.
Simone Rossetti, frontman garbato e accattivante, ha fatto sognare le tonalità vocali di Peter Gabriel, quelle dei Genesis prima maniera, per me le migliori. Brani come ''Cinema show'', ''Firth of Fifth'', ''Supper’s ready'' e gli altri del doppio lp live sono scivolati via tra un brivido lungo la schiena e l’altro, tra un senso e di dolcezza infinita ed un accavallarsi di vigorose esplosioni di gioia intima, fino all’epilogo ''The Musical box'' che ha degnamente suggellato un finale entusiasmante.
The Watch, una delle migliori cover band internazionali, riescono a riprodurre fedelmente la magia del gruppo d’oltremanica con un amore che sa toccare il cuore di tutti gli appassionati che, a decenni di distanza, la considerano ancora parte integrante della loro gioventù. Oltre a cullare la memoria dei fans del progressive con il repertorio Genesis, The Watch vanta all’attivo anche una ampia propria produzione di assoluto valore discografico. (AlbeSound)