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DEPECHE MODE "Live Stadio Dall'Ara Bologna 16-07-23 (recensione 1)"
(2023)
Ciao Dave, ciao Martin. Volevo dirvi del vostro concerto a Bologna, metà luglio, 2023.
Ecco, intanto volevo chiedervi perché, con un numero di apparizioni da queste parti che ormai quasi tocca la doppia cifra, non abbiate imparato un po' di dialetto (non sarebbe più bello un SOCMEL, piuttosto che un banale "thank you", dopo che abbiamo cantato noi, e non voi, "Enjoy the silence"?), se non proprio fare una qualche cover di Andrea Mingardi - magari una "Ubaldo" davanti ai nostri commenti sul merchandising ufficiale, più costoso del biglietto stesso.
Ma, a parte questo, voi siete uno di quei nomi che sono in giro da decenni, e che ha una possibilità di scaletta talmente sterminata che, finite le 23 canzoni scelte, avreste potuto ripartire da capo, metterne altre 23, tenendo comunque alta l'attenzione e la qualità.
Ecco, dicevo. Voi siete di quelli che da un lato vorrebbero, come è giusto che sia, mostrare le cose nuove, dall'altro hanno una platea dove ogni singolo biglietto venduto corrisponde ad una personale tracklist, e di riflesso c'è chi esce felice, chi no, chi deve capire che "Love in itself" se la dovrà sentire a casa per conto proprio, e chi invece esce satollo, felice, contento, innamorato. E risentire ad un concerto "But not tonight", che mancava da un bel po', ha fatto esaltare metà della folla e magari, all'altra metà, chiedersi come mai, a questo punto, non riproporre "Behind the wheel".
Dave, Martin. Io sono uno di quelli che avrebbe dovuto vedervi nel 1987, forse, ma sono io che sono fatto così. Quindi, di Bologna 2023, cosa posso dirvi? Che sarà sempre bello vedere Dave roteare su sé stesso perché mi fa pensare che stia fisicamente bene anche se ha toccato quota 60, e che Martin mi pare tanto invecchiato ma sempre e comunque lui. E che si passa anche una parte centrale di concerto un po' troppo diluita in attesa dei botti finali... ma sono solo io quello a cui è sembrata troppo dispersiva la scaletta, e fin troppo corta invece quella dei bis?
Ok, voi siete tante cose, tantissime, e la vostra capacità di farci sudare e muovere è pari a quella di farci paralizzare dalle emozioni di certi passaggi ("Waiting for the night", in primis). Ma io sono fatto così. Forse perché tengo a voi, e perchè vedervi/sentirvi rallentare mi fa pensare al peggio.
Magari ve ne siete accorti anche voi, che la gente vi segue più con le cose risapute che non con "My favourite stranger", e che ci sono brani che non hanno bisogno di carica, quando invece con Dave ad aizzarci nell'intro di "John the revelator" la gente ne approfitta per chiamare l'esosissimo bibitaro. Però va bene lo stesso, dai. E grazie.
Ah... il momento migliore, per me? "Walking in my shoes", per non dire le solite classiche. Ecco, io ne avrei volute di più così, ma siamo felici ugualmente. (Enrico Faggiano)