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FONTAINES DC "Live Alcatraz Milano 04-11-24"
   (2024)


THE CURE "Live Troxy Londra 01-11-2024"
   (2024)

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ALICE   "Live Teatro Duse Bologna 13-04-22"
   (2022)

E' chiaro che quando una artista decide più o meno di mettere il suo repertorio in secondo piano per un recital di canzoni altrui, benché del suo caro amico Battiato, prima di tutto si deve fare il classico tanto di cappello alla devozione e alla ottima volontà. Quello che ha fatto Alice, quella che per i fans del Maestro - ok, non gli piaceva questa parola, ma ce ne sono altre? - è forse l'unica che può cantare le Sue canzoni. E alla fine è normale che il tour abbia visibilità e aspettative, dato che altri modi per sentire quelle cose in modo corretto, forse, non c'è.

Alice ci mette decenni di professionalità, l'Orchestra dei Solisti Filarmonici Italiani dietro di lei, e una atmosfera che ricorda quella degli "Unplugged" di Battiato. Ovvero tanto rapimento dell'estasi auditiva, sopra a tutto. E una scaletta dove, per forza di cose, si preferiscono determinati inserimenti che non altri: per intenderci, non siamo ad un greatest hits di Francuzzo, e così non sarebbe dovuto essere. Però, forse, c'è un però. Che l'impeccabile algidità di Alice non riesce a coinvolgere del tutto come faceva quell'altro, e che alla fine l'ora e mezza di imperturbabile serenità non riesca ad elevare come faceva quell'altro: per intenderci, quando queste cose le faceva quell'altro si restava lì, ipnotizzati, e quasi disturbati quando il pubblico ritmava certe parti del Cinghiale Bianco. Qui, ad un certo punto, si divaga mentalmente un po', come di fronte a certe omelie che possono anche essere perfette stilisticamente ma che con il passare dei minuti vanno ad appannarsi portando ad una qualche distrazione.

Ovvio che un barlume di sezione ritmica, magari a bassa invasività, avrebbe aggiunto qualcosa, ma il rovescio negativo della medaglia sarebbe stato quello di rendere chi era sul palco una specie di tribute-band, mentre qui di tutta altra cosa si trattava. E allora viva Alice, il suo affetto per il Maestro e il suo mettersi a disposizione per portare avanti la sua opera, perché solo lei può farlo. Però tutto porta a capire che Lui era inimitabile, e d'altronde mica si può chiedere ad altri di essere quello che non è possibile siano. Quindi, una novantina abbondante di minuti che sfamano, ma non riempiono la pancia. Ma l'operazione sarebbe stata sovrumana, davvero. (Enrico Faggiano)