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   (2024)


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   (2024)

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recensioni concerti

ENRICO RUGGERI   "Live Piazza di Cuccaro Monferrato Alessandria 13-09-20 "
   (2020)

Le splendide colline del Monferrato alessandrino ospitano la quindicesima edizione di PEM, rassegna capace di unire la musica ad incontri intimi con gli artisti.

In questo funesto 2020 l’organizzazione del PEM ha avuto il coraggio di non fermarsi e mettere in piedi una kermesse in grado di farci dimenticare, almeno per qualche sera, il famigerato virus.

È Enrico Deregibus, come di consueto, il padrone di casa a cui spetta l’onere e l’onore di far parlare i personaggi invitati, in quello che, a conti fatti, finisce per essere una chiacchierata tra amici in cui l’ospite d’onore concede più d’una comparsata al microfono.

Quando sono passate da poco le 18, Enrico Ruggeri saluta il composto pubblico, mentre il forte sole settembrino non si è ancora nascosto dietro l’imponente chiesa del paese.

È davvero interessante ascoltare i racconti di Ruggeri su quella che è stata la sua genesi artistica; dalla prima band, quando aveva appena 13 anni, alle prime esperienze con i Decibel, fino all’esordio come solista, senza dimenticare il live “Vai RRouge” quando fu accompagnato dall’orchestra filarmonica di Alessandria. Un mondo musicale, quello vissuto dal giovane Ruggeri, decisamente poco aperto alle nuove influenze e decisamente omofobo: “Quando mi vedevano con i vinili di David Bowie, mi gridavano FROCIO!”.

Non si risparmia nel criticare la nuova ondata di musica trap e rap, definita sterile e dai contenuti bassissimi, per ridimensionare, inoltre, i talent, incapaci di far emergere la reale creatività di artisti in erba.

Ma se sentire parlare Ruggeri è sempre un ottimo passatempo, così come l’essere parte di racconti musicali ed aneddoti altrimenti sconosciuti, il pezzo forte rimane quello in cui il cantautore si alza dalla sedie per interpretare alcune delle sue più celebri canzoni.

Accompagnato dalle tastiere di Francesco Lupi, Ruggeri delizia il palato degli ascoltatori con “Nuovo swing” e, subito dopo con “Rien ne va plus”.

Applausi e nostalgia per “Mare d’inverno” che regalò a Loredana Bertè su intercessione di Ivano Fossati. È questo l’unico brano in cui suonerà la chitarra: “Me la sono fatta portare da Milano, se non la suonassi neanche in un pezzo, finirei per assomigliare ad un artista capriccioso!”.

Le emozioni più alte arrivano quando accarezza il mondo femminile con “Quello che le donne non dicono”, attento a non perdersi la partecipazione del pubblico. Finale per “Peter Pan”, ovvero uno dei brani più venduti del repertorio, e la più recente “Primavera a Sarajevo”, ed ancora la sanremese “Mistero”.

Ultima canzone, come da copione, per “Contessa” (la voglia di partecipare da parte di tutti mette a dura prova le rigide norme sul distanziamento sociale!!!) ed un sentito ringraziamento a quelle persone che non vogliono fermare la forza della musica. (TESTO: GIANMARIO MATTACHEO; FOTO GIANMARIO MATTACHEO E ADRIANA BELLATO)