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ALANIS MORISSETTE "Live Filaforum Assago Milano 28-04-2005 "
(2005)
Alanis Morissette torna in tour con una sola tappa italiana. Il Diamond Wink Tour è il tour della celebrazione di una carriera decennale ed Alanis non delude le aspettative: torna in grande, con maxischermo, band di supporto e sold out. Apre il concerto Jude, che scalda il pubblico con brani voce e chitarra, ma l'attesa è tutta per Alanis. Quando si spengono le luci le grida del pubblico si fanno assordanti, entra la band, composta da David Levita e Jason Orme alle chitarre, Cedric Lemoyne al basso, Blair Sinta alla batteria e Zac Rae alle tastiere, che si esibiscono in una frenetica ed aggressiva intro rock che culmina in graffianti e veloci accordi di chitarre elettriche intervallate da secondi di silenzio, gli schermi sul palco mostrano febbrili immagini di orologi le cui lancette si muovono all'indietro. Le luci sono ancora basse, ma tutti la vedono entrare: Alanis sale sul palco, raggiante e sorridente, si avvicina al microfono al centro dello stage e le viene portata una chitarra elettrica. Il pubblico è in delirio, e le luci ancora non si accendono del tutto. Alanis inizia a cantare una furiosa 'Eight Easy Steps' privata delle sonorità esotiche che la caratterizzano ma trasformata in un brano hard rock. Nel secondo di silenzio strumentale che precede il ritornello della canzone finalmente le luci si accendono ed Alanis è finalmente ben visibile da tutti. Emana un'energia ed entusiasmo tali da indurre tutto il pubblico del Filaforum ad alzarsi in piedi e saltare seguendo la canzone. E' così che Alanis apre il concerto, con una canzone tratta da 'So-Called Chaos', insegnando "in otto facili passi" (Eight Easy Steps, per l'appunto) al suo pubblico "come continuare a sorridere mentre si pensa al suicidio", "come odiare Dio quando si è praticanti e spiritualisti". Al termine della canzone Alanis lascia la chitarra e prende l'armonica ed inizia a suonare un'energica 'All I Really Want'. Il pubblico canta la canzone scandendone ogni parola, la voce di Alanis è a tratti sovrastata dal canto degli spettatori. Alanis si muove da una parte all'altra del palco ininterrottamente, cammina a passi veloci, si china, si piega, a volte si contorce e gli spettatori, quasi ipnotizzati, non riescono a distogliere lo sguardo da lei. Alanis non incita il pubblico in alcun modo, non chiede nulla e parla pochissimo tra una canzone e l'altra, ma sotto al palco tutti sono completamente rapiti e coinvolti, come se non esistessero transenne e come se Alanis parlasse personalmente ad ognuno. Alanis ringrazia il pubblico ed inizia 'Hands Clean', singolo di punta di 'Under Rug Swept', per la quale Alanis imbraccia nuovamente la chitarra elettrica. Gli accordi sono più pesanti l'elettricità del brano è esaltata rispetto alla versione studio, le chitarre si fanno sentire e così i fill in di batteria. Segue 'Spineless', brano rock di 'So-Called Chaos' di cui viene marcata la sonorità orientale sfuggente nell'album. La voce di Alanis si snoda senza problemi tra note altissime e note più basse, e, bellissima sul palco, fissa negli occhi il pubblico, risponde ai saluti e sorride. Le luci si abbassano di nuovo e parte un'intro acustica che fa da preludo a 'Flinch', il primo brano acustico della serata, la prima opportunità per riprendere fiato. Alanis suona la chitarra acustica cantando con emozione, variando i vocalizzi rispetto alla versione studio della canzone. Fissa il vuoto, tornando tra noi solo per guardare il manico della chitarra ogni tanto. Dopo sei minuti di chitarre acustiche Alanis inizia ad introdurre la band, e, sempre imbracciando la chitarra acustica, canta 'Head Over Feet', brano storico di 'Jagged Little Pill', variandone il testo in alcuni punti per dedicarlo ai fans presenti, che vanno in delirio, e per un verso rivolge il microfono al pubblico, che grida sovrastando la musica. Subito dopo parte un'intro di basso che i fans delle prime file subito riconoscono: è 'Can't Not', uno dei miglori pezzi di 'Supposed Former Infatuation Junkie', che Alanis non portava sul palco da ben 5 anni. Il pubblico è in delirio, nelle prime file si vedono lacrime di incredulità dei fans, che non riescono a credere che Alanis sia tornata a cantare questa canzone, con un arrangiamento molto più curato e raffinato rispetto a quello della canzone orginale. Segue un pezzo totalmente acustico che inizialmente si stenta a riconoscere: è un'inedita 'Hand In My Pocket' in versione acustica, molto lenta e tranquilla, privata dei loop di batteria e chitarra che caratterizzano la versione studio, ma dal sound molto caldo, quasi country, la voce di Alanis vola su acuti che nessuno si sarebbe mai aspettato nel brano. Alanis intona subito dopo 'Doth I Protest Too Much', altro brano inaspettato che raramente viene fatto in concerto, e di nuovo è la gioia dei fans. E' quindi il turno di 'You Learn', che Alanis canta senza mai stare ferma di fronte al microfono, camminando sul posto, agitandosi, muovendo le mani, e proiettando la voce su note altissime. Alanis torna quindi ad imbracciare la chitarra elettrica, inizia 'So Pure' e sui monitor sul palco viene visualizzato il video della canzone che ritrae Alanis che balla in vari stili, dal tip tap alla danza moderna. Alanis canta col sorriso, guarda negli occhi il pubblico, e negli attimi strumentali in cui non deve cantare salta continuando a suonare la sua Stratocaster emanando un'energia incredibile. Lascia la chitarra elettrica per quella acustica e dedica la canzone seguente al pubblico: è 'Everything', pezzo in cui Alanis si definisce "la più grande stronza" e ringrazia chi le è accanto di amarla sia per il suo lato positivo che per quello negativo. Al termine della canzone sul palco appare un leggerissimo strato di fumo e le luci si fanno completamente rosse, delle chitarre distorte introducono 'You Oughta Know', la furente canzone d'esordio di Alanis, il pubblico grida con energia ed Alanis si muove avanti ed indietro sul palco come un animale in gabbia, facendo vibrare il Filaforum e facendo saltare i fans, prende con abilità dei pezzi in controtempo, grida esattamente con le note di dolore che la canzone richiede. Segue 'Wake Up', pezzo che Alanis canta magistralmente percorrendo il palco, prendendo note altissime e tenendo acuti per decine di secondi, per poi prendere alla fine della canzone la chitarra elettrica ed esibirsi un un pezzo strumentale contorcendosi e correndo sul palco, nascondendosi dietro i capelli, saltando e riunendosi al centro del palco con i chitarristi ed il bassista a suonare tutti assieme. Alanis, madida di sudore, ringrazia ed esce, lo stesso fa la band. le luci rimangono spente e dopo un minuto la band torna sul palco seguita da Alanis. Le luci vengono abbassate e rimane acceso solo il faretto su Alanis, che, al microfono, inizia a cantare 'Your House', hidden track di 'Jagged Little Pill', un altro pezzo inaspettato, ed inizia a cantarla senza alcun accompagnamento: canta a cappella i versi ed il primo ritornello, dopo si unisce la band, che, sul finale della canzone, tornerà a tacere per lasciare spazio alla voce di Alanis, che, non coperta dagli strumenti, colpisce ancora di più per la sua bellezza e l'accuratezza della tecnica di canto. Il tastierista esegue quindi un breve pezzo di piano che sul finire si trasforma in 'Uninvited': Alanis la canta immobile di fronte al microfono, con lo sguardo perso. Il pubblico è rapito dal crescendo della canzone, che, quando esplode nel pezzo strumentale, vede Alanis scattare e muoversi seguendo la musica, come in trance, da una parte all'altra del palco, contorcendosi, piegandosi, muovendo la testa facendo roteare i capelli. Alla fine della canzone Alanis e la band escono di nuovo, ma poco dopo tornano ed Alanis intona 'Ironic', continuando a percorrere il palco da un'estremità all'altra e ne lascia cantare alcuni pezzi ai fans, traendoli in inganno sostituendo nella frase "it's like meeting the man of my dreams and meeting his beautiful wife" la parola "husband" a "wife", chiaro richiamo gay friendly. Infine il tastierista inizia il loop di 'Thank U' ed Alanis torna al microfono in mezzo al palco a cantare. Il linguaggio del corpo è chiaro, Alanis abbraccia tutti con lo sguardo cantando 'Thank U', saluta, fa gesti con le mani, i suoi occhi brillano, sul finire della canzone anche il bassista ed i chitarristi si fanno avanti e si stringono attorno a lei e suonano tutti insieme l'uno accanto all'altro, come a ringraziare tutti il pubblico. La canzone finisce, Alanis e la band salutano e tornano definitivamente dietro al palco, le luci si riaccendono. Il concerto e finito, e tutti sono emozionatissimi, tutti hanno ricevuto qualcosa, tutti si sentono arricchiti di un'esperienza fantastica. Alanis ha iniziato il concerto cantando "I'll show you how leadership looks when taught by the best", ti mostrerò com'è la leadership quando è il migliore ad insegnartela. Ed alla fine del concerto possiamo dire che è sicuramente stata una lezione e non solo uno spettacolo, e sicuramente l'insegnante è uno dei migliori in circolazione. (Alessio Giordano - alanismorissette.it)