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EDOARDO BENNATO "Live Teatro delle Celebrazioni Bologna 16-11-2017"
(2017)
Sono passati 40 anni dall’uscita di “Burattino senza fili”, indiscusso e insuperato capolavoro di Edoardo Bennato, dal quale l'artista prende spunto per omaggiare la ricorrenza con un tour che giovedi scorso ha fatto tappa nella città felsinea al Teatro delle Celebrazioni (nome idoneo per l’occasione!), già soldout da tempo. Il cantautore partenopeo imposta l’apertura del concerto con un quartetto d’archi che esegue “Dotti, medici e sapienti” per tre minuti interamente strumentali. Dopo di che segue l’entrata di Edoardo (con la sua fedelissima chitarra a 12 corde) che comincia a sprigionare la sua incrollabile energia e, per come si muove sul palco in lungo e in largo, sa onorare sorprendentemente 71 anni ben portati. E’ inevitabile che, poi, resti in scena da solo per ricordare il menestrello onemanband degli esordi, armato anche di armonica, kazoo e tamburello a pedale per riproporre “Abbi dubbi”, mentre scorre l’immagine mobile e suggestiva di un disco che gira. Edoardo ha dato molto spazio al maxi-schermo per far fluire i cartoni animati della favola di Pinocchio, non solo nei brani di “Burattino senza fili” (eseguito quasi per intero) ma anche in altri frangenti, alternandoli a filmati della sua natia Bagnoli e sezioni di videoclip ufficiali come “Il mio nome è Lucignolo” e “La Luna”. Da brivido le dediche alle donne: “Le ragazze fanno grandi sogni” e l’indimenticabile “La fata”, con performance raffinate ed eleganti. Tra le canzoni, ritroviamo il tipico narrare di Bennato, intriso di ironia volutamente logorroica e tagliente. Invece, la band che lo spalleggia sfodera enorme tecnica nei mitici pezzi elettrici: da “In prigione, in prigione” a “Il rock di capitan Uncino” è un gran bel sentire, ed è giusto che Edoardo dia ampio spazio ai loro virtuosismi . Peccato che la biografica “A Napoli 55 è ‘a musica” l’allunghi in maniera eccessiva e stancante, per un brano che risulta tutt’altro che memorabile. Ma, sinceramente, chi si ricorderà di questo piccolo inciampo quando, in sequenza, Edoardo ci spara una hit dietro l’altra? ”Un giorno credi”, “Venderò”, “E’ stata tua la colpa”, “Cantautore”, “Il gatto e la volpe”, “Mangiafuoco”, tanto per gradire… Il pubblico risponde con caloroso entusiasmo, e si nota come Bennato incameri l’energia trasmessa e ringrazi, senza risparmiarsi, con ben 3 bis, tra cui una stravolta versione di “Meno male che adesso non c’è Nerone”. Si vorrebbe che gli applausi non finissero mai, ma “Rinnegato” sancisce la chiusura di 150 (!) minuti di concerto senza intervallo, colmo d’energia sudata e palpabile, assorbita anche da coloro che erano li, per curiosità o solo per accompagnare il loro fan-partner. Invece, a chi era assente, dico: “E’ stata tua la colpa” se non c’eri… (Max Casali)