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THE ROLLING STONES "Live Mura di Lucca 23-09-17"
(2017)
"Please allow me to introduce myself, I'm a man of wealth and taste" ["Con permesso, lasciate che mi presenti, sono un uomo ricco e raffinato"]: così si presenta Jagger, propriamente. Sono le 21 e 15, il grande palco con i quattro maxischermi si è incendiato di un rosso infernale sulle note di "Sympathy for the Devil". Mick è solo sulla scena e canta rilassato la prima strofa del brano di apertura di ''Beggars'' Banquet davanti ai 56.000 accorsi. Al primo SI del primo ritornello una schitarrata annuncia l'ingresso trionfale di Sua Altezza Diabolica Keith Richards, che avvolto in una palandrana nera avanza con passo deciso andando ad occupare lo spazio in piena luce a fianco del suo "gemello", amato, odiato "fratello". E subito dopo compaiono Ronnie "Recovery" Wood e Charlie "Cotton Club" Watts. Gli Stones sono al completo ora e stanno suonando, ancora una volta. "You doin' good?" ["State bene?"] si sincera Jagger prima dell'attacco di "It's only Rock'n'Roll" (but I like it)". Segue ''Tumbling Dice'', da "Exile on Main Street", il doppio album registrato a villa Nellcote, in Costa Azzurra. Poi un break per annunciare i due numeri estratti dall'ultimo parto del 2016, "Blue and Lonesome", il disco di cover blues e rock'n'roll. Poi "Let's Spend the Night Together", la canzone scelta dal pubblico per votazione. Segue un repertorio di classiconi inframmezzato dalle gag di Jagger che indugia volentieri con l'italiano.
Arriva il momento della presentazione della band: si parte dagli "additional musicians", che ad uno a uno guadagnano il loro momento di gloria sotto i riflettori, per arrivare a Darryl Jones, l'uomo al basso, anche lui colonna portante della band dal 1992, quanto di più vicino ci sia ad esser uno Stone senza però esserlo, ché l'ultimo a diventarlo fu Ronnie Wood nel 1976, quando prese il posto lasciato vacante da Mick Taylor. E come gerarchia vuole è proprio Wood il primo Stone ad essere presentato e a percorrere la passerella che si protende in mezzo al pubblico. Poi il "timido" Charlie Watts che sulla passerella non ci va. Scende dalla postazione della batteria, avanza sul palco verso un'asta microfonica, sembra voler dire qualcosa, ma il microfono non c'è. Torna indietro, ma Jagger lo appella, accenna a muovere nuovamente verso l'asta che continua ad essere senza microfono. Un attimo di leggero imbarazzo e il drummer torna definitivamente al riparo del suo strumento senza aver proferito parola. Infine, "Mr Keith Richards!" a cui Jagger cede la posizione di frontman affinché possa cantare i suoi due numeri: la saltellante "Happy", ancora da "Exile..." e la dolce "Slipping Away", traccia di chiusura di "Steel Wheels", l'album del 1989. Prima di cantare Richards biascica in italiano "Alla faccia di chi ci vuole male".
Jagger si riprende il centro della scena con "Miss You", il brano che venne definito da Richards "la disco merda di Mick". Seguono la maestosa "Midnight Rambler", la "impegnata" "Street Fighting Man", "Start Me Up", "Brown Sugar" e "(I can't get no) Satisfaction" che chiude la scaletta. Poi i due encore: "Gimme Shelter", in cui Jagger duetta con la formosa Sasha Allen sulla passerella, e "Jumping Jack Flash" che chiude il concerto con i fuochi d'artificio.
Da tutte le parti arrivano speculazioni, a volte condite da un pizzico di affettuosa ironia, su quanto potranno andare avanti gli Stones, se sarà questo l'ultimo concerto che sarà possibile vedere. Credo che i Rolling Stones "finiranno" quando uno tra Jagger e Richards partirà per il viaggio più lungo, ma per adesso ci sono tutti e due e sono in ottima forma. Gli Stones sono vecchi? Benedetta vecchiaia. Questa volta è il caso di dirlo.
(Andrea Fabbris)