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   (2024)


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   (2024)

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VERDENA + DINOSAUR JR.   "Live Castello Estense Ferrara 03-07-2011"
   (2011)

Il festival nel cuore della città estense è giunto alla sedicesima edizione, dimostrando ancora una volta come sia possibile abbinare musica all'aperto e utilizzo intelligente degli spazi urbani, cosa che spesso risulta impensabile in questo paese pieno di città d'arte o che almeno un tempo si potevano definire tali. “Un giorno del tutto differente”, si potrebbe intitolare la ''sei ore di concerti'' che si sono susseguiti in due palchi attigui, tra la Piazza e il Cortile interno del Castello Estense, e che hanno visto la partecipazione di (in quest'ordine) Jennifer Gentle, Spread, IOSONOUNCANE, Sakee Sed, Aucan, Dinosaur jr e Verdena. Ai Jennifer Gentle, primo gruppo italiano ad avere firmato con la storica Sub Pop di Seattle, spetta il compito di inaugurare il palco principale, giusto davanti all'entrata della piazza e di fronte allo splendido castello. Per l'occasione, Luca e Alberto (rispettivamente alla batteria e al basso) dei Verdena si uniscono a formare un quartetto con chitarra e tastiera "originali", che si divertono in sfuriate acid-rock lasciandosi riprendere e fotografare da Roberta, inoccupata bassista degli stessi Verdena. Nel cortile sono invece gli Spread ad aprire le danze, o per meglio dire il turbine sonoro che mi investe non appena mi avvicino alla stretta imboccatura sopra il fossato. Si tratta di una potente e cattiva formazione bergamasca, due chitarre, basso, batteria e violino elettrificato, che si presenta come l'"aperitivo" della serata proponendo una canzone che suona come il drink dell'estate, intitolata "Spremute del mio cazzo". Peccato per la corda rotta quasi subito e per i volumi che spaventano parte del pubblico, molti dei quali attendono semplicemente i bigs della serata seduti davanti al palco grande. In tempismo perfetto rispetto agli orari del programma tocca quindi a IOSONOUNCANE, ormai in versione strettamente elettronica e sempre più abbarbicato sui tastini del campionatore, per mezzo del quale riscopre una versione da brividi di "La macarena su Roma", con i bassi che si insinuano dal pavimento dritti su nel petto, salvo poi concettualizzare troppo "Summer on a spiaggia affollata" e "Torino pausa pranzo", che perdono un po' la loro vena cantautorale. Come tutti, anche i Sakee Sed (ennesima band bergamasca a percorrere la strada spianata dai Verdena) fanno un'ottima figura introducendo il loro "Bacco EP" e suonando perfino una canzone scritta quattro giorni prima, balzando tra folk e indie-rock convincente. Abbandonato lo stage minore, sono gli Aucan ad occupare la scena principale senza un attimo di respiro. Identificati dai cappucci saltellanti in mezzo a batteria elettronica, synth e chitarre, i tre bresciani sono forse la miglior rivelazione della serata con il loro elettro-rock capace di spaziare tra Zu e Massive Attack, talmente coinvolgente in versione live che i tre ragazzi ricevono la dedica personale di "Razzi arpia inferno e fiamme" da parte dei Verdena: Alberto veste la loro maglietta durante la performance. Da molti attesi più di tutti e da altri ignorati, i Dinosaur jr fanno così una comparsa leggermente straniante, aprendo così a ''un giovane gruppo made in Italy'' che commenta infatti: "Certo che suonare dopo i Dinosaur jr è davvero allucinante". Lo scopo della loro partecipazione è quello di riproporre per intero il loro storico album "Bug" del 1988, già portato in tour con Sonic Youth e Nirvana (giusto per non dilungarsi troppo nelle presentazioni). Ma i tre dinosauri non si limitano a questo: altre canzoni introducono e seguono l'album stesso, suonato in maniera impeccabile e con volumi assordanti per circa un'ora e mezza. Lo stesso tempo viene concesso ai Verdena, che fanno quindi il loro ingresso come attrazione principale della serata e sviluppano una scaletta davvero ben scelta. Accompagnati dal turnista Omid Kazemijazi e impegnati in un continuo cambio di strumenti (che vede Alberto e Roberta sedersi alla tastiera in svariate occasioni), i Verdena recuperano infatti vecchi successi di "Il suicidio dei samurai" e "Requiem", come "Logorrea", "Elefante", "Canos" e "Don Calisto", alternandoli con i migliori brani del loro nuovo doppio cd "Wow", quali "Loniterp", "Lui gareggia", e "E' solo lunedì": ormai una garanzia dal vivo, si meritano decisamente il successo che stanno attraversando in questo periodo. (Federico Pozzoni)